Un anno fa l'apertura, a fianco del ristorante di famiglia, della Dolceria Fatùr, dove Matteo Comi dà libero sfogo alla sua fantasia e abilità, giostrando tra sfoglie, semifreddi e creme. Una delle sue specialità è la crostata alle fragole e pomodoro. Una passione per la pasticceria che è diventata contagiosa. «Sono stati i miei stessi clienti – afferma Matteo – a dirmi di salire in cattedra e fare loro lezione di pasticceria. Così ho iniziato a fare dei brevi corsi a tema». “Serenate di gusto” è il titolo dato alla serie di tre lezioni che si svolgeranno, a cadenza mensile, venerdì 19 febbraio (tema “I dolci fritti del Carnevale”), venerdì 19 marzo (I biscotti da credenza) e venerdì 16 aprile (Torte fresche per la bella stagione), sempre dalle 20,30 alle 22,30.
Le lezioni saranno tenute da Matteo nel suo laboratorio, mettendo a disposizione il materiale didattico necessario. Costo di partecipazione: 20 euro. Alla fine della lezione si passerà all'assaggio dei dolci preparati. Informazioni allo 035.4364090, [email protected].
Si sente spesso dire che la forza di un ristorante – ma lo potrebbe essere per ogni attività – sta nella possibilità di avere impegnati in azienda i componenti della famiglia titolare. Al “Fatùr” di Cisano Bergamasco è tutta la famiglia Comi impegnata nell'attività: ristorante da 80 coperti, bello spazio all'aperto per aperitivi e banchetti estivi, albergo con 14 camere, elegante caffè-pasticceria. Posto su una collinetta tra il verde della Val San Martino, il “Fatùr” è ristorante della tradizione, attivo già nel 1914 (ad avviare l'attività di “cucina con locanda” fu il nonno di Pierangelo, “fattore” del signore del paese, di qui il nome del locale).
La cucina è d'impronta tradizionale, ma in evoluzione grazie alla ricerca continua e al perfezionamento dei due giovanotti in cucina. I piatti classici sono ossobuco con gremolada alla milanese e riso; cosciotto di agnello brasato con indivia e fettuccine; come omaggio al vicino lago di Lecco, ecco i filetti di pesce persico con riso; lasagnette al radicchio rosso e salsa al Taleggio. Con la polenta bergamasca van bene il fusello di bue al Valcalepio, oppure il capretto al latte al rosmarino o anche le lumache trifolate.
Roberto Vitali
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