L'Editoriale / Bergamo Città
Sabato 21 Marzo 2015
Un’eclissi grigia
come la vita di oggi
Eclisse per i più. Eclissi invece per chi vuol fare il di più. Risultato finale sempre uguale, però: la luna ci toglie il sole. Per un po’ e non dappertutto in uguale quantità. Bastava essere ieri alle isole Svalbard, lassù in Norvegia, nel mar Glaciale Artico, per potersela godere totale: il sole al 100% oscurato dalla luna di traverso.
I norvegesi hanno stampato pure la magliette per ricordare l’evento, e anche delle grandi borse in tela. Nera come il buio procuratoci dal nostro satellite. Nera come nero è stato definito il sole di questo ben strano primo giorno di primavera che pone al centro dell’attenzione proprio la mancanza dei raggi solari che tanto sono protagonisti della stagione in cui tutto riprende a fiorire, e verdeggiare. Insomma: una serie di coincidenze perfette per creare l’attesa tipica dei momenti diventati cruciali per il mondo web.
Le stranezze più strane, le curiosità suscitate perché a qualcuno interessino, le dieci risposte alle domande legate in qualche modo ad un determinato fatto, le vostre immagini, le vostre ironie, a quando la prossima volta, e così via. Come s’è codificato che siano i siti i luoghi in cui ciascuno di noi trova argomenti per il suo chiacchiericcio quotidiano.
E per fortuna stavolta non si tratta di tragedie, anche se una è proprio molto vicina, e non siamo costretti a sorbirci le malefatte di qualche nemico dell’umanità che, proprio di questo modo d’essere dei social network approfitta, ed è maestro nel servirsene, per propagandare la propria malefica ideologia.
È stata un’innocua eclisse, in Italia al massimo del 70%, incapace di spaventare chicchessia, e annunciata da giorni come una previsione del tempo, ma stavolta perfetta nell’orario d’arrivo e nel suo svolgersi. Tranne che per il tempo in senso meteorologico: per potersela gustare appieno era necessaria una splendida giornata di sole primaverile, appunto, così che al momento dell’eclissarsi della sua luce, il buio ci avrebbe colpito con forza e forse, chissà, ci avrebbe pure inquietato un po’. Invece: nuvolo. Stupidissime nubi, neppure tanto pesanti d’acqua, quasi una nebbia fitta, un impalpabile ed implacabile nemico ci ha negato il piacere di questo incontro nel cielo, e pensare che il prossimo di pari intensità, si avrà solo il 12 agosto del 2026, al tramonto mannaggia.
Mentre il 2 agosto del 2027 ci sarà un’eclisse totale su Lampedusa, così che per una volta i problemi suoi non saranno alla luce del sole. E poi un’eclissona totale avverrà da noi nel 2081. Rischiamo di perderci le prossime lontane coincidenze astrali, e quella vicinissima ce l’ha portata via un banalissimo cielo velato.
Il filtro nuvoloso ci avrebbe permesso almeno di ovviare all’acquisto degli appositi vetrini da saldatore che tutti gli oculisti han pregato la popolazione di usare per non rischiare di infastidire la retina. Però, sperando nell’azzurro, il filtro salva-occhio ce lo siamo procurati da tempo. Così in casa abbiamo già pronto il materiale visivo per il 2026, il 2027 e il 2081: basterà ricordarsi dove l’abbiamo riposto.
Magra soddisfazione: sta di fatto che da noi neppure più un’eclisse riesce con tutti i crismi. Simbolo dell’eclissarsi di un modo d’essere vitale e positivo non è però tanto l’affievolirsi della luce quanto piuttosto la mancanza dello spettacolo celeste, obnubilato dalla solita piccola ma fastidiosa mancanza di trasparenza in cui siamo immersi da così tanto tempo, e in così tante manifestazioni del nostro vivere sociale da non accorgercene quasi più. Che sia proprio l’eclisse mancata a risvegliarci dalla caligine quotidiana?
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