di Francesco Beschi, vescovo di Bergamo
Pubblichiamo il messaggio di saluto che il Vescovo Francesco ha rivolto alla città in piazza Vittorio Veneto all’arrivo dell’urna.
Distintissime autorità religiose, civili e militari, cari concittadini, sorelle e fratelli, con profonda gioia e commozione ho accompagnato nella nostra Diocesi, nella nostra città e presso l’intera comunità bergamasca l’urna con le spoglie mortali, ora reliquie insigni, di San Giovanni XXIII, che, a 55 anni dalla sua morte, ritornano per alcuni giorni nella sua terra natale. Mi faccio voce di tutti e di ciascuno, manifestando la riconoscenza più grande e profonda al Santo Padre, Papa Francesco, per l’accoglienza affettuosa del nostro desiderio e per la convinta generosità con cui ha concesso che si potesse realizzare. Dall’inizio del suo Pontificato, egli ha manifestato un particolare legame con la figura di Papa Giovanni e ha manifestato molteplici attenzioni nei confronti della comunità bergamasca. Ora ci ha concesso questo dono speciale. Coralmente le diciamo: Grazie, Santità. Grazie anche a voi tutti cittadini e autorità che saluto con le parole stesse che Papa Giovanni pronunciò nella prima udienza concessa ai bergamaschi: «Il nostro grato saluto si volge con particolare accento di rispetto e di affezione ai nobili e così copiosi rappresentanti dell’ordine civico e sociale variamente disposti nei vari gradi delle loro competenze ed attribuzioni, che furono sempre così cortesi ed amabili verso la nostra persona».
Questi mesi, settimane e giorni, hanno alimentato un’attesa densa di molteplici sentimenti. Ora che il «segno» della presenza del Santo Papa è in mezzo a noi, avvertiamo il misterioso avvenire dei ricordi, lo sguardo, il sorriso, la voce: una testimonianza meravigliosamente capace di irradiare luce e pace su tutti coloro che l’hanno conosciuto e amato e sulle generazioni raggiunte dalla dolce forza del sigillo che egli ha impresso nella storia dell’umanità. È un onore, un dono e insieme una circostanza provvidenziale l’inizio di questa peregrinatio nel cuore non solo urbano della nostra città, ma in quello rappresentativo dell’intera comunità bergamasca, che voi rappresentate.
È espressione del legame profondissimo del Santo Papa con la sua terra, con la sua diocesi, con Sotto il Monte, i comuni, le parrocchie, le comunità religiose, il seminario e finalmente la città di Bergamo.
Dagli scritti di Papa Giovanni XXIII: «Il ricordo del punto di partenza della nostra vita, da Bergamo Nostra, ci ha accompagnato sempre nella quarantennale peregrinazione in Oriente e in Occidente, fino a Venezia, fin quassù, sul colle Vaticano, senza farci perdere del tutto il segno della Nostra caratteristica fisionomia nativa».
Carissimi tutti, la presenza delle Sante reliquie di Papa Giovanni, diventi Benedizione per voi tutti e per l’intero popolo bergamasco.
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