L'Editoriale
Sabato 06 Maggio 2017
Pronto chi parla?
Le passo lo stalker
Il telefono suona una prima volta. Alzi la cornetta e dall’altra parte non c’è nessuno, nell’orecchio echeggia solo un rumore di fondo che sembra lontano e rimanda a qualcosa di automatico. Sufficiente però per capire. Chi ha ancora il telefono fisso ed è rimasto a casa un giorno feriale o un sabato mattina sa di cosa stiamo parlando. Quella telefonata è stata fatta da un computer per capire se siete in casa. Qualche minuto dopo arriverà la chiamata vera e propria da parte di un operatore di call center che vi proporrà un cambio di contratto della vostra compagnia telefonica, energetica, o una partita di olio, di vino una vacanza all’estero, una confezione di pentole eccetera eccetera. Il Codacons stima che le telefonate commerciali da parte dei call center siano addirittura triplicate nel corso degli ultimi cinque anni. La media delle telefonate può variare dalle cinque alle quindici al giorno ma c’è chi ne ha ricevute molte di più. Si sprecano minuti preziosi che alla fine della giornata possono diventare ore.
In Rete girano alcuni filmati, anche molto divertenti, in cui si consiglia come rispondere per tagliar corto e riappendere la cornetta (o spegnere il cordless). Ma non si può fare cabaret all’infinito fingendosi il maggiordomo e rispondendo che «i signori non sono in casa» e poi in fondo non è nemmeno rispettoso per gli operatori dei call center, che in fondo stanno facendo solo il loro mestiere.
Una mossa potrebbe essere quella di farsi togliere dall’elenco, se non si è già dato il proprio consenso preventivo con relativo numero incautamente. In altri è iscriversi al cosiddetto «registro delle opposizioni» (lo hanno fatto un milione e mezzo di italiani), attraverso il quale il cittadino subissato dalle telefonate può negare il suo consenso alle telefonate di carattere commerciale e non riceverne più.
Ma la cosa è piuttosto complicata e potrebbe andare per le lunghe. E allora che fare? La domanda rischia di rimanere a lungo senza risposta, anzi di farsi ancora più complicata. Il pasticcio nasce col disegno di legge sulla concorrenza approvato con la fiducia posta dal governo in Senato. Prima di essere approvato il testo aveva accolto un emendamento dei Cinque Stelle. Quell’emendamento era nato per arginare il telemarketing selvaggio, ma il testo approvato ha finito per liberalizzarlo di fatto, poiché prevede che l’utente possa essere chiamato almeno una prima volta anche se non ha espresso il suo consenso (una decisione che si prende nel momento in cui si compila, ad esempio, una carta fedeltà o acquistiamo qualcosa). Un pasticcio che ha «sconcertato» lo stesso Garante della privacy Antonello Soro e ha fatto dire al Codacons che «il cittadino rimarrà totalmente indifeso» di fronte alla giungla del telemarketing. E pensare che Governo e Cinque Stelle volevano sortire esattamente l’effetto opposto, ovvero consentire a tutti gli utenti di respingere eventuali chiamate non desiderate.
Secondo il nuovo testo (che ora passa per l’approvazione alla Camera) in pratica la chiamata dell’operatore può proseguire solo se l’utente presta «un esplicito consenso al proseguimento della conversazione». Ma attenzione: tutto questo nel disegno di legge è possibile solo «per chiamate successive alla prima». E ciò, secondo il garante, darà via a un vero e proprio «stalking telefonico» generalizzato. Molto presto infatti milioni di italiani potrebbero ricevere telefonate di natura commerciale senza averne mai dato consenso.
Una soluzione «diametralmente opposta a quella fondata sul previo consenso dell’interessato, indicata dal Garante» e, in apparenza, largamente condivisa quando è stata presentata in commissione. In teoria si è fatta una legge per permettere a tutti coloro che hanno dato il consenso, di poter fermare il vortice di chiamate.
In pratica – se la legge verrà approvata definitivamente così com’è alla Camera – le aziende di tele market potranno chiamare liberamente tutti gli italiani (da quelli che non hanno dato il consenso a quelli che si sono iscritti al registro delle opposizioni) almeno una volta. Potete immaginare quello che potrà accadere. Diventeremo il Paese dei campanelli.
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