Politiche familiari
L’esempio francese

«Per quanto riguarda l’economia la Germania è l’uomo forte, ma quando si parla di demografia è la Francia la nostra donna fertile». Per chi calca professionalmente la terra tedesca entrare in Francia è una scoperta. Concentrati sulla forza economica della Germania non ci si accorge dall’esterno che quella che fu la Gallia di Giulio Cesare è un Paese di più di 500 mila km quadrati, compresi i territori d’oltremare, e quindi quasi il doppio dell’Italia. L’impressione che si ricava dalla quotidianità è quella di un Paese depurato dalle altezzosità di un tempo.

La «mondialisation» ha colpito anche qui e della grandeur della Francia è rimasto solo l’orgoglio nazionale. Una città come Bordeaux che in passato viveva della ricchezza del mercato marittimo ha dovuto reinventarsi. Ci ha messo un po’ di tempo ma poi ha scoperto che i servizi sono il settore dove investire. Ha un vino di eccellenza, di gran nome, ed ha puntato sulla sua commercializzazione. L’amministrazione pubblica ha dato il suo sostegno ed ha reso il centro accessibile ai tram con alimentazione dai binari, quindi senza sovrastrutture elettriche esterne. Insomma i problemi che vivono le città italiane qui sono di casa.

È da questa percezione che si sperimenta un senso di comunità che fa molto Europa, cioè condivisione dei problemi. Un sentimento che a volte non si coglie in Germania, dove il desiderio di essere i primi di fatto relega tutti gli altri a livello di sotto categoria, con il rischio di farli sentire degli incapaci. La Francia è molto simile all’Italia nella percezione del vivere ma diversamente dallo stivale ha la fortuna di avere uno Stato che funziona. Ed il motivo è semplice : ha una classe dirigente preparata che ha un forte senso etico e quindi è in grado di offrire al Paese i servizi di cui ha bisogno. Gli scandali non mancano anche nell’esagono, ma di norma vengono dalla politica. I governanti devono tenere conto di questa classe di mandarini. Ed è forse questo il segreto di una politica demografica di successo che ha portato negli ultimi dieci anni ad un aumento costante della natalità. Il progressivo invecchiamento della popolazione è stato combattuto con una serie di misure a favore delle famiglie. La nascita di un figlio è un evento che poi viene seguito nel tempo. Non ci si limita al bonus bebé, sino ai vent’anni i genitori sanno di poter contare su assegni familiari e agevolazioni. Gli asili sono gratuiti e distribuiti in modo capillare. Alle madri di famiglia che si devono assentare dal lavoro è garantito un sostegno finanziario e preservata intatta la possibilità di far carriera. Far figli e accudirli fa merito ai fini professionali. Per il calcolo della pensione il periodo di maternità e di congedo è conteggiato e i contributi sono pagati dallo Stato.

Tutto questo ha portato ad un indice medio di quasi due figli per donna contro l’1,3 in Italia. La popolazione francese cresce perchè il numero dei nati supera quello dei decessi e il sistema pensionistico non ha bisogno di attingere agli immigrati per dare stabilità al sistema.

Per ottenere questi risultati c’è bisogno di programmazione nel tempo. Un lusso che gli italiani non si possono permettere per due motivi: hanno un’instabilità politica endemica (tre governi in cinque anni) e non dispongono di una classe amministrativa pubblica di livello. Gli scandali spesso avvengono a livello basso, dove il personale si prende licenze, come quelle di timbrare il cartellino e poi andare a spasso, inimmaginabili in un Paese dove lo Stato è parte del sentimento etico della popolazione.

Il risultato è che una madre italiana che in questi anni ha messo al mondo e cresciuto tre figli, oltre a dover fare salti mortali con il lavoro, non si vede riconosciuto come anzianità il periodo trascorso ad accudire alla famiglia. La beffa finale è che dovrà andare in pensione a 67 anni, se le va bene. Così farà la nonna come ha fatto la madre. Con l’ansia di non farcela. Ecco questa è la vera questione femminile.

In Italia la politica si inventa ogni giorno un’emergenza e non si accorge che il Paese va morendo per mancanza di figli. E questo non è nazionalismo, solo buon senso.I francesi l’hanno capito.

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