L’obbligo del vaccino
La democrazia non c’entra

La decisione del ministero dell’Istruzione di porre uno stop nei nidi e nelle scuole di infanzia per chi non vaccina i figli non è una discriminazione, ma una tutela a difesa dei bambini non vaccinati. Nei mesi scorsi ci sono stati casi di minori che addirittura hanno perso la vita a causa di infezioni dovute a malattie virali, per non parlare di quelli che l’hanno semplicemente contratta (i casi di morbillo, tanto per fare un esempio, sono in aumento dopo anni di dati in diminuzione, quando pareva una malattia endemica ormai debellata, come negli Stati Uniti). Per mettere fine allo stop basterà vaccinare i propri figli e tornerà la possibilità di iscriversi. Anche perché i bimbi che non possono essere sottoposti a vaccino per ragione di salute sono inseriti in classi dove sono presenti solo bambini vaccinati o immunizzati.

Bergamo

E per favore, non parliamo di democrazia violata, perché ancora una volta dobbiamo ricordare che la scienza non è democratica e non vige la «par condicio». Non si può parlare di «libera scelta» quando il soggetto è un figlio (verso il quale abbiamo responsabilità e doveri e non diritti di proprietà) e quando la nostra scelta rischia di contagiare altri bambini. Il parere di una mamma spaventata non può valere quanto quello di uno scienziato o di un primario di Infettivologia. Anche se in quest’epoca di social network, che ha livellato tutto e tutti, dando voce e perfino autorevolezza a qualsiasi campana e regalando a chiunque la possibilità di esprimersi su qualunque cosa, i pareri sono posti tutti sullo stesso piano. Ognuno di noi si sente abilitato ad entrare nei meccanismi tecnici farmaceutici, mettendosi sullo stesso piano a addirittura scavalcando chi ha una laurea in medicina, in farmacologia, in biologia, chi ha una specializzazione in immunologia. Basta entrare in Google e scrivere la parola vaccino, che ci vuole?

In questo quadro la teoria del complotto entra a fare la sua parte. Negli anni Settanta c’erano le multinazionali al servizio della Cia e dello Zio Sam. Oggi c’è Big Pharma, la Spectre tentacolare che governa tutto e tutti nell’universo della medicina e della salute. Vade retro, in alcuni casi meglio il decotto di ortica, le bacche o le uova di drago. O una bella dormita, che passa tutto, anche il cancro, come cantava ironizzando Jannacci (che era medico internista vero, con tanto di specializzazione negli Stati Uniti). Ma non è così: la scienza non è un’opinione. Non serve a nulla organizzare raduni e farsi forza reciprocamente guardando la folla intorno a noi, mettere insieme un gruppo di pazienti delusi presi a caso, creare gruppi reali o digitali su Whatsapp per darsi man forte l’uno con l’altro. In medicina contano le evidenze statistiche, il metodo, i casi accertati, i principi della chimica e della fisica, le risultanze basate su secoli di esperimenti. La comunità scientifica prevale sempre sulla comunità sociale o politica. È così almeno dai tempi di Galileo, ma a ben vedere si potrebbe tornare a Ippocrate.

E anche per questo dobbiamo dubitare fortemente quando qualcuno si accredita come scienziato ma è perseguito dalla comunità scientifica. Si tratta quasi sempre di ciarlatani. E anche noi giornalisti, quando mettiamo a confronto due voci su questioni mediche o scientifiche, sbagliamo, perché assegniamo il cinquanta per cento di credibilità a gente che magari all’interno della comunità scientifica non arriva nemmeno allo zero virgola. E a proposito di chi adombra sempre un interesse economico, la presenza inquietante di Big Pharma, va detto che la ricerca scientifica, quella seria, costa. Serve trasparenza, certo, ma se qualcuno ci vende un farmaco a buon mercato dobbiamo sempre ricordarci che nella maggior parte dei casi ci sta vendendo un intruglio.

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Simone Gambetta Gamba

7 anni, 9 mesi

Tutto per arricchire le multinazionali farm!!!

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Andrea Manzoni

7 anni, 9 mesi

Non c'è bisogno di lauree in medicina o in economia per capire che le "multinazionali farmaceutiche", che poi spesso sono nazionali e basta, guadagnerebbero molto di più con la diffusione delle malattie ora fortunatamente debellate anche grazie ai vaccini, che sul fatturato delle prestazioni sanitarie incidono davvero molto poco rispetto per esempio alle chemio oncologiche. Ma contro i pregiudizi non ci sono cure, tanto meno preventive, servirebbe solo studiare e aver voglia di capire, che però non si comprano in farmacia, e nemmeno dall'erborista e dall'omeopata.

Andrea Manzoni

7 anni, 9 mesi

Giusto per completare il commento, premesso che paghiamo pane, acqua e companatico, non si vede perché i vaccini dovrebbero essere gratis, e siccome viene enunciato il sospetto che l'obbligo delle vaccinazioni sia collegato al solito complotto delle "big pharma" per lucrare sulle malattie, informo che secondo il Rapporto nazionale OSMED 2014 dell’AIFA sull’uso dei farmaci in Italia, il costo complessivo di tutti i vaccini rappresenta l’1,4 per cento della spesa totale del Sistema Sanitario Nazionale, pari a 291 milioni di euro, contro più di un miliardo speso rispettivamente per proteggere lo stomaco o tenere bassa la pressione agli italiani. Per capirci, meno della metà del fatturato della più famosa azienda produttrice di rimedi omeopatici. Come dicevo, basta informarsi e voler capire.

claudio beretta

7 anni, 9 mesi

Non ho capito il senso... lei quindi lavora gratis? Se vende un prodotto non ci vuole guadagnare? E la teoria del complottismo lascia il tempo che trova dato che presuppone una mancanza di fiducia in ciò che gli altri fanno... Se la gente pensasse che anche voi nel vostro lavoro siete dei disonesti, anche senza alcuna prova in mano, voi non lavorereste più e sareste a casa e a quel punto vorrei vedere come riuscite poi a mantenere la vostra famiglia e a curarli quando sono ammalati...

Antonio Lomonaco

7 anni, 9 mesi

Aggiungo: come mai esiste una legge dello Stato che risarcisce le famiglie per i danni da vaccino? I vaccini avranno per caso delle controindicazioni?

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claudio beretta

7 anni, 9 mesi

Per lo stesso motivo per cui qualsiasi medicina, anche omeopatica, ma persino qualsiasi pianta medicinale ha delle indicazioni terapeutiche e delle controindicazioni, o lei non le legge mai quando prende una medicina? Perché risarcisce? Semplice, per lo stesso motivo per cui le case farmaceutiche, che non possono prevedere e testare qualsiasi caso ed individuo sulla faccia della Terra, nelle controindicazioni mettono quanto già verificato ma non possono prevedere e mettere i casi particolari se non ancora verificatosi e quindi prevedono già di risarcire quei casi "sfuggiti" ai test... Se i vaccini non possono essere somministrati a tutti evidentemente per qualcuno hanno già verificato essere uno di questi casi particolari, grazie ai test fatti ma anche ai casi "particolari" verificatosi post vaccino che, via via, hanno permesso (col presentarsi dei casi particolari) una mappatura sempre più completa di chi il vaccino lo può fare e chi no... Se, nell'ignoranza (ovvero ignora che lo sia), per paura che il proprio figlio sia proprio uno di quei casi particolari, decidesse di non somministrargli il vaccino, non solo lo mette a rischio di una possibile malattia che, da persona normale vaccinata, non avrebbe contratto, ma rischia di far diventare suo figlio un "untore" ovvero uno che veicola la malattia ad altri soggetti che, in quanto casi particolari, non possono essere immunizzati col vaccino... se l'ho capito anche io che non sono medico...!!

Barbara Franzoni

7 anni, 9 mesi

Bravo!

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Alessio Finazzi

7 anni, 9 mesi

non ho figli pertanto potrei superare ignorando, un paio di domende me le sono fatte, 1 perchè così tanti vaccini, 2 ok vaccini per i piccoli e per gli adulti?

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Barbara Franzoni

7 anni, 9 mesi

Non sono tanti i vaccini, sono tante le malattie!

Valerio Citro

7 anni, 9 mesi

Bravissimo. Chiaro e conciso.

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