
L'Editoriale / Bergamo Città
Sabato 18 Aprile 2015
L’applauso di Obama
al Renzi amerikano
Ha dovuto aspettare un po’ per essere invitato ufficialmente alla Casa Bianca ma alla fine Matteo Renzi è stato ricevuto con tutti gli onori da Barack Obama. Il cerimoniale adottato dagli americani era di prima classe: ospitalità concessa all’interno della casa Bianca, incontro di un’ora nello studio ovale, conferenza stampa congiunta – anche più lunga del previsto – e infine una colazione con delegazioni e personalità. Ma soprattutto non sono mancati i complimenti, le pacche, gli abbracci: aldilà dell’abitudine dei presidenti americani di ripetere con chiunque frasi sempre uguali del tipo: «Sono impressionato dalla tua leadership», la cordialità manifestata in pubblico dimostra una certa sintonia, o forse qualcosa di più: una simpatia, tra Obama e Renzi.
Barack e Matteo, come si sono appellati in conferenza stampa, non potrebbero essere più distanti dal punto di vista caratteriale: freddo, puntiglioso e metodico l’americano, simpaticamente arruffato l’italiano. Ma davanti ai giornalisti non si sono certo lesinati i sorrisi, e questo per Renzi, come per qualsiasi altro presidente del Consiglio italiano, è ancora molto, molto importante. A lui, che ha lasciato a Roma un partito e un parlamento spaccati sulle riforme, è stato ben utile ascoltare Obama che benediceva la «volontà riformista» dell’Italia renziana, la sua «sfida allo status quo» e anche la sua capacità «di fare da punto di riferimento in Europa», un’Europa dell’austerità a trazione tedesca che non piace né a Roma né a Washington. Tanto è vero che Renzi ha subito risposto che «sulle riforme non si torna indietro», che nella Ue «l’austerità è il passato» e che «per l’Italia e per l’Europa la strategia economica degli Stati Uniti è un modello da seguire». «Visione giusta», ha commentato comprensibilmente Obama.
L’occasione è stata utile anche per lanciare un messaggio agli investitori americani sulla stabilità del nuovo corso politico del governo di Roma, e per questo Renzi ha elencato le riforme fatte, soprattutto il mercato del lavoro, e quelle da chiudere «entro sei mesi» tra cui il fisco, la giustizia, la pubblica amministrazioni, tre comparti della nostra vita economico-istituzionale in cui gli americani che sbarcano qui da noi non sanno letteralmente come raccapezzarsi. Il giovane e «dinamico»leader italiano elogiato da Obama si è presentato come una garanzia vivente e ha promesso che durerà al potere tutto il tempo necessario per cambiare l’Italia.
Certo nell’agenda dei colloqui c’erano argomenti sui quali Italia e Usa non hanno posizioni del tutto collimanti come le sanzioni alla Russia (che ci provocano un enorme danno economico ma che gli americani pretendono) o il controverso Ttip, il trattato di cooperazione transatlantica che tante perplessità suscita in tutta Europa. Ma in generale sulle questioni geopolitiche c’è una tradizionale identità di vedute, in particolare sulla Libia. Renzi ha promesso che questa intesa «totale» vedrà dispiegarsi i suoi effetti in tempo ragionevolmente breve – anche se è stato smentito che si sia parlato di un utilizzo dei droni nel Mediterraneo.
Un bilancio sicuramente positivo. C’è un elemento di debolezza: mentre in passato Mario Monti ed Enrico Letta, ben conosciuti nei circoli internazionali, a margine della visita alla Casa Bianca poterono incontrare a Washington e a New York il gotha degli ambienti finanziari, accademici, lobbistici, Renzi si è contentato di parlare agli studenti e ai professori della Georgetown University.
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pierluigi facchetti
10 anni, 1 mese
Due politiche fallimentari basate sulle chiacchiere in tv e gli affari con multinazionali, si fanno i complimenti a vicenda. E ci sono pure i babbei che ci credono.
Giancarlo Passalacqua
10 anni, 1 mese
Ma da uno che è stato uno dei peggiori presidenti americani cosa vi aspettavate ?
ELIO CAPELLI
10 anni, 1 mese
la prossima volta ci mandiamo Salvini, in LIBIA PERO' , PER FERMARE GLI SCAFISTI....
Alessio Finazzi
10 anni, 1 mese
ma di fatto per cosa deve fare i complimenti? per i tagli alla sanità o per aver salvato tutti i vitalizi e raccontato le fiabe della spending.review o di mandare a casa i nonnetti del pd che sono ancora li come prima? complimenti per le balle? anche renzi ha fatto la genoflessione e accolto con grande favore le sanzioni alla russia e la marea di immigrati che soppianterà gli italiani brao bignaga
Enrico Gargantini
10 anni, 1 mese
fortunatamente l'Italia è sempre meno "simpaticamente Renziana"
Danilo Vigano'
10 anni, 1 mese
Applausi al nulla.
rossi Arturo
10 anni, 1 mese
Il padrone Obama che sta cercando di islamizzare l'europa, rendendola africana con l'invasione in atto, dopo le primavere arabe, la Libia, la Siria, la costruzione e il finanziamento dell'isis e che vorrebbe tanto una guerra con la Russia di Putin (oggi più democratica degli usa), dice bravo al suo servo sciocco. Ottimo! Investimenti americani vuol dire che possono venire a comprarsi ciò che vogliono per 4 soldi, chiudere le nostre aziende e portarsi via i marchi. Questo è ciò che vuole dal suo servo, il sig. Obama, altro che complimenti.
antonio belotti
10 anni, 1 mese
Questi giorni di solite pacche sulle spalle, o sorrisi finti costeranno care agli italiani. Speriamo che almeno Renzi abbia chiesto in cambio , che qualche investitore statunitense possa dedicare più attenzione nel nostro paese. Ne abbiamo bisogno!
Gilles Lettinazio
10 anni, 1 mese
Ma quali onori??? C' erano alcune questioni politiche aperte come per esempio il fatto che tanti paesi europei stanno storcendo il naso per le sanzioni alla Russia, e per l' Italia c' è la questione dei sigilli alla struttura che ospita il Muos a Niscemi (Caltanissetta), il ministero della Difesa, attraverso l’Avvocatura dello Stato, ha presentato ricorso contro il sequestro dell’impianto di radiotrasmissione satellitare della marina Usa. Il Gip di Caltagirone nel disporre il provvedimento aveva accolto la richiesta del procuratore Giuseppe Verzera. Il ricorso contro l’ordinanza sarà discusso lunedì prossimo davanti al Tribunale del riesame di Catania. Quanto siamo ingenui a volte ,non si sa se per convenienza o per ignoranza ( nel senso che non si sanno le cose)!