Il primato di Milano
dia la scossa al paese

Milan l’è un gran Milan. L’unica vera città internazionale d’Italia lancia la sfida ai suoi concorrenti in Europa e si accinge a diventare un centro di ricerca e innovativo. Si chiama Steam e sta per scienza, tecnologia, environment (ambiente) arte e manifattura. È il programma avviato da Assolombarda, l’Associazione delle imprese di Milano, Monza e Lodi appena annunciato dal presidente Gianfelice Rocca.

Si tratta di fare interagire i vari comparti e fare sistema. L’Human Technopole che prende corpo nell’area Expo è l’esempio di integrazione delle varie discipline. L’ingresso dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova permette di collegare le ricerche scientifiche a livello universitario con l’applicazione tecnologica e viceversa e quindi si realizza quella sinergia dei saperi che è la chiave di volta dello sviluppo nelle società postindustriali.

Tutto questo è possibile perchè non solo la città di Milano ma il territorio lombardo nella sua interezza crea valore cioè si muove con successo sul piano internazionale. Un dato per tutti: l’export lombardo ha superato nel 2015 i 111 miliardi , 7 in più rispetto al 2008. Il messaggio è chiaro, la crisi è alle spalle. Lo dimostra il livello di produttività raggiunto nelle imprese leader: 90 mila euro per addetto.

La media dei cosiddetti motori d’Europa Baden Württemberg, Rhone-Alpes, Catalogna è di 66 mila euro. Un livello elitario che riguarda solo alcune imprese, le migliori, ma che tuttavia fa tendenza e quindi induce a seguirne l’esempio. Gli effetti si vedono: la disoccupazione lombarda è scesa al 6,9%, dal 7,5% del 2013, con una crescita del numero di occupati effettivi.

Quando una città funziona e interagisce con il territorio si vedono i risultati: Expo è stato un successo, si costruiscono nuove linee di metrò, il sharing cioè la condivisione è una realtà, dalle auto che si possono affittare direttamente con app e poi lasciare dove si è arrivati, agli appartamenti e stanze prenotate attraverso i siti web internazionali, alle biciclette che hanno avuto un vero e proprio boom e nel mese di settembre registrano 21 mila utilizzi giornalieri.

Una città che si muove in linea con il futuro attira i giovani e diventa giovane. Dei 46 mila residenti in più a Milano sotto i 44 anni nel 2015 sul 2014, ben 31 mila sono ragazzi tra i 25 e i 34 anni. Milano attira sempre più studenti: 202 mila, 2 mila in più nell’ultimo triennio, di cui il 7% sono stranieri rispetto al 4% del 2008.

Quando una città che non ha mai avuto vocazione turistica riesce ad offrire servizi efficienti ecco che arrivano anche gli stranieri. Dopo l’Expo del 2015 si temeva un calo invece sono aumentate le presenze al punto da superare Roma che di turismo campa da sempre. Eccolo il punto debole: mentre Milano avanza sempre più verso Nord il resto del Paese non tiene il passo e arranca.

Uno stivale che rischia di sprofondare nel Mediterraneo. Luogo ideale per le vacanze ma dove il terrorismo è di casa e l’incertezza politica, economica regna sovrana. In un Paese dove sono 40 mila i giovani costretti ad emigrare ed uno su due è disoccupato, Milano indica la direzione.

Riuscirà ad essere contagiosa con il suo esempio? È quello che si augura il presidente del Consiglio che dice espressamente: Milano prenda in mano l’Italia e la guidi fuori dalla crisi. Un auspicio che dobbiamo condividere perchè senza l’Italia alle spalle che la supporti nel suo sforzo anche Milano alla lunga non può tenere.

E a quel punto può crearsi l’effetto risucchio: anziché lottare per giungere alla vetta, si perde l’aggancio e si precipita.

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