
L'Editoriale / Bergamo Città
Giovedì 31 Dicembre 2015
I pannicelli caldi?
Non per i veleni
Per fortuna arriva il vento del Nord, a spazzare i veleni che imperversano sulle città italiane. È l’unico rimedio certo contro le polveri sottili che da giorni rendono l’aria irrespirabile. Se poi si aggiungesse un po’ di pioggia, sarebbe il massimo. Inutile aspettarsi molto di più dai provvedimenti straordinari del governo, che ieri ha voluto indicare misure straordinarie contro l’emergenza smog attraverso il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, di concerto con i governatori delle Regioni e i sindaci delle grandi città metropolitane.
A parte i fondi per il trasporto pubblico locale, la principale misura riguarda la possibilità di abbassare i limiti di velocità da 50 a 30 chilometri all’ora nelle città e da 130 a 110 chilometri orari nelle autostrade. Peccato che le polveri sottili a Milano siano addirittura aumentate dopo oltre tre giorni di blocco totale del traffico e dunque non si capisce quale giovamento possa apportare sulla qualità dell’aria il rallentamento delle auto. Forse rallentare servirà a non investire i pedoni, ma sulla qualità mefitica delle nostre metropoli c’è poco da sperare se gli automobilisti staccheranno il piede dall’acceleratore. Inoltre, paradossalmente, il rallentamento a trenta all’ora rafforzerà le code, aumentando il congestionamento del traffico, soprattutto in molte arterie a scorrimento veloce, e quindi potrebbe provocare ancora più inquinamento. Quanto al ritorno ai 110 all’ora, forse qualcuno, durante la riunione al ministero, si è ricordato con nostalgia del ministro Ferri, il famoso ministro dei 110. Forse i divieti serviranno a produrre qualche multa in più, con giovamento delle casse comunali e statali. Basta un multavelox. Ma il multavelox non è propriamente uno strumento per ridurre le polveri sottili.
Anche la decisione di abbassare di due gradi i riscaldamenti di uffici e centri commerciali (chissà perché proprio due gradi, forse ci si è ispirati alla Conferenza sul clima Cop21 di Parigi) è di difficile applicazione per mancanza di controlli e basandosi sulla semplice «moral suasion». Peccato, perché come è noto la maggior causa di smog nelle città sono le biomasse, prodotte dai riscaldamenti.
Certamente più efficaci possono essere investimenti sul trasporto pubblico, così come gli incentivi per bus, treni, car e bike sharing. Ma si tratta di investimenti a lungo termine, che tendono a incentivare un certo stile di vita, ma non risolvono i grossi problemi di questi giorni. Molto più utile è l’aver capito che questi problemi richiedono un coordinamento, come deciso dal governo, perché non si può più procedere in ordine sparso Comune su Comune, come ha intelligentemente rilevato Piero Fassino, che ha commentato le magnifiche sorti e progressive di una strategia nazionale, forse per nascondere i pannicelli caldi emersi dal vertice anti inquinamento. Ma si sa che è ancora troppo poco. Istituire la solita task force non basta. Un Paese dell’Occidente come l’Italia avrebbe dovuto avviare da tempo una seria politica industriale per ridurre le emissioni inquinanti e la Co2, attraverso la riconversione dell’industria dei trasporti e gli investimenti in energie pulite. Ma in Italia non c’è nulla di più rado di un progetto, di una visione di una mentalità e di una politica che guardi al domani. Su questi argomenti noi italiani andiamo veramente a trenta all’ora.
E dunque, come accennato all’inizio, non ci resta che sperare nel vento e nella pioggia. Ah, dimenticavamo, un’ultima prescrizione: spegnete i caminetti. Ce lo raccomanda caldamente il ministero dell’Ambiente. Servirà a poco, ma forse è utile a creare l’atmosfera giusta, quella che ci raffredda un po’ e fa molto emergenza invernale.
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FRANCESCO DUINA
9 anni, 4 mesi
Questa storia dimostra come tutti conoscono i problemi, ma nessuno sa come risolverli!
gianluigi mologni
9 anni, 4 mesi
sig. Rosponi, non so se Lei è un esperto nella materia. Gli studi scientifici e le sperimentazioni fatte all'estero (che avevo citato) dicono invece che sono molto efficaci....Porti altrettanti studi autorevoli che dicono il contrario e poi ne parliamo, altrimenti sono solo commenti basati sul niente....
Francesco Rozzoni
9 anni, 4 mesi
Penso che come al solito i provvedimenti del governo sono presi da persone che poco hanno a che fare con la competenza necessaria ad affrontare il problema. 1° considerazione: le auto inquinano meno se il motore viaggia a velocità costante e sopra un certo numero di giri (vedere i dati delle case costruttrici e ARPA). Farli andare piano serve solo ad aumentare le emissioni. 2° considerazione: non esiste nessun controllo sui veicoli che emettono di più, in particolare camion datati che consumano come il Titanic e bruciano di tutto, oppure auto malconce mai revisionate. 3° considerazione: non è chiaro perchè a Bg esistano ancora riscaldamenti ad olio pesante, non convertiti a metano: perchè, visto che per la mia caldaietta a metano devo fare controlli regolari e costosi? 4° considerazione: ma siamo sicuri che l'inquinamento che ci troviamo sia tutto nostro? La Cina non è poi così lontana
ELIO CAPELLI
9 anni, 4 mesi
Se avessi anche solo la più "LONTANISSIMA " convinzione che mandando i giornalisti o qualche esperto o giù di lì, al governo, cominciasse la stagione del" bel paese "..... non esiterei un sol giorno a darmi da fare per portarceli. Sono invece dell'avviso che proprio per la loro professione le chiacchiere avrebbero un grosso sobbalzo. Quando poi fanno i tribuni alla Travaglio ancora peggio... la pietà avanza con i commentatori sportivi che fanno i giudici alle gare di ballo di canto, sanno tutto loro... Se la nostra società non sa guardare oltre il confine di casa.... forse qualche riflessione la categoria degli imbonitori la dovrebbe fare.......per fortuna non tutti sono così ne cito solo tre GABANELLI- RIZZO-STELLA non ci si ricorda quando In città al mattino all'accensione delle caldaie a carbone, l'aria era irrespirabile, le accelerate delle corriere che ti annerivano pure la faccia, le ciminiere dei cementifici che imbiancavano i prati.....?
gianluigi mologni
9 anni, 4 mesi
Io non sono esperto di ambiente e tantomeno aficionado di questo governo, ma prima di dire che la riduzione della velocità non è efficace ci penserei bene. In internet si dice invece che "la riduzione della velocità di circolazione ai fini della diminuzione delle emissioni in atmosfera è stata sperimentata, negli ultimi anni, in diversi paesi europei, con effetti positivi" e si citano i casi di Amsterdam, di Barcellona etc. . Oltre al fatto che almeno in città è dimostrato che i 30 kmh sicuramente riducono gli ingorghi perchè fluidificano il traffico, ma sono di grandissimo aiuto per la sicurezza stradale (anche qui siamo ai primi posti per mortalità). Londra e Parigi hanno vastissime aree con il limite dei 30 kmh. Sicuramente non è la panacea, ma prima di sparare a zero forse bisognerebbe essere un po' più obiettivi...
Graziano Rosponi
9 anni, 4 mesi
Sicuramente andare a 30 km in città, SE TUTTI lo fanno, migliora la circolazione, ma quanto all'inquinamento ho i miei dubbi: a quella velocità devi tenere una marcia bassa e il motore gira più forte. Dov'è il vantaggio?
fausto bertucci
9 anni, 4 mesi
Le considerazioni espresse non fanno una grinza : da sottoscrivere in toto. Mancano due chicche: 1 I comuni hanno la facoltà di decidere..... 2 Il governo ci ha abituati a proclami sul nulla, ma all'incontro erano presenti tutti i governatori di regione e sindaci di grandi città: già tutti omologati? Per la verità ne ho sentito uno solo dissociarsi, ma anche fossero tre o quattro sarebbe una delusione1
Graziano Rosponi
9 anni, 4 mesi
Erano anni che un governo mostrasse platealmente la sua inconsistenza. Non una delle proposte supera il livello delle chiacchere al bar. I 30 km/ora poi é da Premio Ignobel. Possibile che siano presi così tanto di sé che non s'accorgano delle fregnacce che dicono?