
L'Editoriale
Lunedì 09 Gennaio 2017
Diversità, una risorsa
Bisogna difenderla
Il rispetto della «diversità» è una forma di educazione di cui ancora non molti danno testimonianza nella vita di ogni giorno. Eppure, in una società come quella attuale, complessa, pluralistica e multietnica, relazionarsi e convivere con la diversità può aiutare a liberarci dai luoghi comuni, dagli stereotipi, dai pregiudizi. Molto spesso, purtroppo, si tende a diffidare per istinto di ciò che non si conosce e la diversità appare come un pericolo, una minaccia, una barriera che si frappone tra noi e gli altri. È certamente molto più riposante avere a che fare con ciò che già conosciamo, con persone che sono simili a noi, che la pensano come noi e con le quali ci ritroviamo in situazioni già collaudate. Da ciò trae origine la tendenza diffusa di escludere ed emarginare chi sentiamo «diverso» da noi, come gli immigrati, gli omosessuali, i malati psichici, i portatori di handicap o chi professa idee e religioni diverse dalla nostra.
Non sono pochi, ad esempio, quelli che sempre più frequentemente auspicano interventi indiscriminati di esclusione o di ghettizzazione anche nei confronti di intere popolazioni di immigrati. Costoro dichiarano di non essere razzisti e si professano cristiani, ma dimenticano uno tra i più significativi messaggi evangelici: «Quello che avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avrete fatto a me». Questo messaggio ci ricorda che il più piccolo dei fratelli è, oggi, l’immigrato, o chi, per varie ragioni, economiche, politiche e sociali, vive ai margini di una società che lo esclude, oppure il disabile.
Papa Francesco in più occasioni ci ha richiamati «ad agire contro l’esclusione sociale dei più deboli e ad operare per la loro integrazione. Perché una società che esclude è potenzialmente una società nemica di tutti». Eppure, la realtà di ogni giorno è fatta di tanti che, con un pizzico di malcelata malizia, fingono di avere rispetto per la diversità, ma che, in circostanze concrete, evidenziano un vero e proprio fastidio per chi è diverso da loro. Per costoro sembra fatta su misura una riflessione di Bertolt Brecht: «Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare».
Questa singolare riflessione evidenzia che l’avversione per le diversità, oltre che condannabile sul piano umano, rappresenta un male profondo della società che mette a rischio la stessa convivenza civile. La nostra Carta costituzionale all’art. 3 ci ricorda che «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge». Questo principio, che è a fondamento della nostra vita democratica, ci rammenta che siamo uguali proprio nelle nostre tante diversità. La diversità è cosa ben diversa dalla «differenza», perché le diversità uniscono e arricchiscono la collettività, rendendola più forte, mentre le differenze dividono e producono disuguaglianze, indebolendo il tessuto sociale. Il principio di uguaglianza, che è lotta alle ingiustizie, combatte ogni differenza, perché reclama il rispetto della persona e il riconoscimento dei diritti e dei doveri di tutti. Ci insegna, quindi, che ogni essere umano deve essere giudicato solo per i suoi comportamenti, e che non c’è cosa più stupida che generalizzare e niente di più pericoloso che vivere nel «pregiudizio», che si trasforma spesso in rabbia sino a generare odio.
Queste considerazioni acquistano oggi un peso particolare difronte ai problemi che emergono dalla gestione dell’immigrazione. I recenti atti vandalici emersi nel centro di accoglienza di Cona ci dimostrano che questi maxi centri sono ingestibili e potenzialmente esplosivi non potendo in alcun modo favorire forme di integrazione. A questi va sostituita una accoglienza diffusa su tutto il territorio, affidata a realtà qualificate e sottoposte al controllo dei Comuni per far sì che il confronto con problemi e culture diverse sia occasione di arricchimento piuttosto che di divisioni e di conflitti. Nello stesso tempo occorrerà essere risoluti nel condannare chi mette in pericolo la libertà altrui, chi non rispetta le leggi, chi non adempie alle proprie responsabilità, chi soggiace alle leggi del branco.
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EGIDIO TARTARI
8 anni, 4 mesi
"Nello stesso tempo occorrerà essere risoluti nel condannare chi mette in pericolo la libertà altrui, chi non rispetta le leggi, chi non adempie alle proprie responsabilità, chi soggiace alle leggi del branco" . 2 righe e 1/4 per ricordare la bacchetta magica che dissolverebbe ogni problema. Un lungo articolo intellettual-buonista per irritare senza proporre alcuna soluzione.
Pierattilio Maino
8 anni, 4 mesi
Bom dia amigos. Quindi: "Tutti i cittadini hanno ..." quando si parla di cittadini si presuppone che si abbia una cittadinanza, e si presuppone pure che all' epoca in cui la Costituzione fu stesa ci si riferisse ovviamente a cittadini italiani, mai pensando che un brutto giorno l' Italia intera divenisse il ricettacolo del mondo intero. Che cittadinanza dobbiamo riconoscere a individui che di proposito distruggono i loro documenti di identitá per poi godere di una serie infinita di previlegi, non ultimo quello di delinquere e non essere mai espatriati?? Mia esperienza da emigrante (di quelle che di certo non fanno felici i sinistrati!): risiedo in Brasile con visto permanente, nemmeno naturalizzato (non obbligatorio, su richiesta e con determinati requisiti) ma se dovessi compiere un delitto ritenuto "vergognoso" (maltrattare donne, anziani, bambini...) questi mi mettono sul primo avion per Milano non prima di avermi fatto assaggiare le "delizie" delle galere brasiliane. p.a.m. brasil
Ivan Milesi
8 anni, 4 mesi
Il bello che viene a far la morale da un paese che davvero ha accolto chiunque, belli e brutti, buoni e cattivi, rapinatori di treni e terroristi e ci parla dell'avion per Milano quando invece senhor Battisti se lo son tenuti stretti. Vorrà mica insinuare che un assassino politico val di più di un battitore di indifese creature, laggiù nel paese delle maracas? Ohibo'
Pierattilio Maino
8 anni, 4 mesi
Ivan Milesi, Cesare Battisti é stato spudoratamente coperto dai tuoi amigos kompanheiros Lula&Dilma!!! Poi qui parliamo di azioni illegali commesse da stranieri su territorio non loro!! Non di quanto commesso illegalmentge nel loro Paese di origine!! p.a.m. Brasil
Ivan Milesi
8 anni, 4 mesi
E che differenza intercorrerebbe tra una azione illegale compiuta da stranieri o non? Sempre azione illegale si tratta. Sempre li va a finire, selezione, discrimine tra persone. Forse il Brasile non e' pure lui un ricettacolo del mondo intero? Trovo buvfo che un immigrato come lei faccia certi ragionamenti, o quantomeno strano che difenda aleatori trattamenti basati su cittadinanza e provenienza.
concita tomasini
8 anni, 4 mesi
Quando si vedono certi spettacoli negli ospedali italiani, dove il sistema sanitario nazionale dovrebbe essere il vanto italiano e assistiamo invece al decadimento generale con malati al pronto soccorso che non possono avere nemmeno il lusso di un letto e vengono curati a terra .....beh lasciatemi dire che non ci sono parole per esprimere disappunto e vergogna perché ci stiamo facendo in quattro per aiutare tutti ma proprio tutti lasciando fuori dalla porta i connazionali a cui non si riesce nemmeno più a garantire un letto in ospedale. Siamo diventati noi il terzo mondo altro che bla bla bla. Sono gli italiani e i ns vecchi che stanno morendo di freddo in questi gg. chissà perché, .....non ci sono fondi e aiuti per le ns miserie mentre sembrano ridondanti altrove.
Fabio Piazzoni
8 anni, 4 mesi
le miserie non ci sono mai dove c'è un fiorente business....quello dell'accoglienza a 35 euro/gg pro capita (+2€. per l'immigrato). Dove ci si arricchisce i soldi arrivano sempre, il cittadino povero invece non è un buon business, anzi.
paola gardi
8 anni, 4 mesi
Mah, anche il più attrezzato ospedale lo vedrei in difficoltà di fronte ad un afflusso di persone più che doppio rispetto alla norma. Magari ho interpretato male, ma trovo abbastanza squallido incolpare i migranti per una situazione che certamente non dipende dall'emergenza dell'ultimo anno. Preciserei poi che tra i barboni morti ci sono diversi stranieri, e tra gli anziani deceduti ci sono anche un malato di Alzheimer uscito di casa in maniche di camicia e un signore residente al sud, dove molte case vecchie sono prive di riscaldamento. Sinceramente non mi pare il caso di utilizzare la loro morte per dare addosso agli immigrati. Sono abbastanza sicura che l'Alzheimer non l'abbiano portato loro.
concita tomasini
8 anni, 4 mesi
Paola Grandi, lo abbiamo capito tutti che lei è pro immigrazione sotto qualsiasi forma essa avvenga, sia per quanti hanno veramente diritto che x i cosiddetti "migranti economici". Detto questo può benissimo esimersi dall'irridere qualsiasi argomento pertinente si tocchi perché ciò non è di alcuna utilità. Si tenga per sé le considerazioni da barzelletta, e solo per usare un termine che le è proprio , eviti di parlare solo per far prendere aria alla bocca.
paola gardi
8 anni, 4 mesi
Essere contrari alla discriminazione non significa automaticamente essere favorevoli all'immigrazione. Anche se, da un punto di vista strettamente macroeconomico, sono per il libero fluire di tutti i fattori di produzione. Tra l'altro, le faccio notare che l'articolo tratta appunto di discriminazione, e non dei migranti. Anche il barbone viene quotidianamente discriminato, tranne quando muore a causa del freddo: allora viene cinicamente utilizzato da soggetti come lei, cara Piera, per discriminare altre persone. Lo trovo squallido, glielo dico molto sinceramente. Ah, e per darle una nota personale, la mia famiglia è composta per l'85% da emigranti economici, e da almeno quattro generazioni. Sarei una bella ipocrita se non pensassi che tutti hanno diritto a ricercare una vita migliore, come hanno fatto tanti miei parenti dal mio trisavolo in poi.
alberto belotti
8 anni, 4 mesi
Già appunto l,America 0 meglio leAmeriche, da dove peraltro arrivano ogni anno migliaia di immigrati ,ci simo mai chiesti perchè la lingua parlata da questi popoli è il francese, l,inglese,lo spagnolo, il portoghese,sarà per il fatto che in un certo periodo qualche emigrante europeo arrivò da quelle parti e a suon di cannonate impose la propria lingua,la propria religione,i propri usi e costumi?
paolo cunico
8 anni, 4 mesi
Agli occhi di Dio, siamo tutti uguali. E’ scritto nella Bibbia. e pure la legge dice "La legge e' uguale per tutti". ma purtroppo gli stranieri sono più uguali degli altri. in questi giorni è strage di poveri italiani che non hanno nemmeno coperte per proteggersi dal gelo,mentre gli extracomunitari sono ospitati e centinaia di migliaia negli alberghi a spese dello stato. i responsabili di ciò in italia non ne risponderanno davanti alla legge perchè quà le cose girano così,ma non scamperanno al giudizio di Dio
REGAZZONI PERSICO
8 anni, 4 mesi
E chi è lei, il suo profeta? È dura fare il cristiano e il suo contrario, eh?
Maggi Carlo
8 anni, 4 mesi
Lo stesso commento 40 anni fa lo si faceva solo a voce e nei confronti di chi dal sud emigrava al nord per trovare un lavoro semplice. ma fra non molto finirà l'America anche per la pianura padana. Inquinatissima....di tutto
Fabio Piazzoni
8 anni, 4 mesi
Parole, parole, parole. Poi c'è la realtà di un paese in declino e senza soldi, allora che si fa: si aiutano tutti? Il che vuol dire non aiutare concretamente nessuno (che è quello che in pratica accade e genera le "guerre tra poveri").Nel mondo esiste una parolina magica che pare che non esista nella testa di molti articolisti; ma è sempre esistita, e si chiama "priorità".
Rosanna Vavassori
8 anni, 4 mesi
No guardi, articolista, stia tranquillo. Gli immigrati li conosciamo benissimo, e ce ne siamo fatti una opinione ben chiara. Faccia altrettanto.