L'Editoriale / Bergamo Città
Martedì 03 Settembre 2019
Dipendenze: crimini
sulla pelle dei fragili
Viviamo in una società segnata da dipendenze deleterie. Dalla droga all’alcol ai più recenti abusi dei social network e di Internet. Legami malati che possono portare anche alla morte. Non solo non siamo riusciti a sconfiggere la tossicodipendenza e l’alcolismo, ma a queste patologie se ne sono aggiunte altre, come il gioco d’azzardo, per il quale l’Italia ha il triste primato europeo: nel 2017 i nostri connazionali hanno speso 101,8 miliardi di euro, con un totale di 17 milioni di giocatori. Un dato in netta crescita: nel 2016 i miliardi spesi erano 96. Nel 2018 nella Bergamasca sono stati giocati 2 miliardi e 80.777.818 euro: il 4,5% in più rispetto al 2017.
E a fronte della spesa totale nazionale di 101,8 miliardi, le vincite redistribuite due anni fa sono state pari a 82 miliardi. I giocatori italiani hanno quindi perso circa 20 miliardi di euro. Un grande inganno, nel quale a guadagnarci è vergognosamente anche lo Stato (8 miliardi nel 2017), non solo i fornitori del settore (12 miliardi). Molti enti locali, tra cui Bergamo, si sono mossi per arginare questa piaga e la manovra di bilancio 2019 per scoraggiare il gioco ha aumentato la tassazione.
È nata una nuova categoria di malato: il ludopatico. Di gioco si muore per suicidio, perché tutti i risparmi sono stati gettati nelle macchinette. I Servizi per le dipendenze si sono dovuti adeguare creando nuove figure specializzate, al fianco di quelle che da decenni curano la tossicodipendenza. Nelle pagine di cronaca oggi diamo conto dei sequestri di droga compiuti dalle Forze dell’ordine nella Bergamasca. Un dato colpisce particolarmente: solo a luglio sono stati intercettati 40 chili tra cocaina ed eroina, nel Milanese 80 chili. La nostra provincia si conferma purtroppo una piazza appetita dai trafficanti di morte, perché via di transito facilmente accessibile. Questi numeri sono importanti: il contrasto è incessante. Le variazioni di anno in anno dipendono anche dall’entità di un singolo sequestro: nel 2018 furono scovati nella nostra provincia 130 chili di sostanze stupefacenti in un colpo solo.
Ma i numeri come sempre non dicono tutto. Dietro a queste quantità reperite, e a quelle che passano nelle maglie delle forze dell’ordine, ci sono le vite dei consumatori, devastate da una dipendenza che genera illusori momenti di euforia ma dentro esistenze segnate soprattutto dal dolore e dalla perdita di controllo dell’astinenza, quando si corre alla ricerca spasmodica della dose per quietare la sofferenza. È una devastazione che investe anche i familiari, chi vive a più stretto contatto con queste persone fragili sempre alla ricerca di soldi per acquistare droga. A inizio agosto abbiamo dato conto dell’arresto per rapina di un giovane di 27 anni originario di Bottanuco che prendeva a bastonate la mamma e la zia per farsi consegnare ogni giorno tra i 40 e i 120 euro. Fino a quando le due donne, con una decisione dolorosa ma necessaria, hanno presentato denuncia ai carabinieri.
Storie drammatiche come questa sono tutt’altro che rare. Gli stupefacenti fanno perdere lucidità, autocontrollo e introducono le persone in una vita malata e ingannatrice. È giusto il fastidio che proviamo verso lo spacciatore sotto casa, ma quel ruolo è solo l’ultimo di un ingranaggio che genera guadagni stratosferici: per la droga il giro d’affari nel mondo è di 500 miliardi di dollari, in Italia di 20 miliardi di euro con 6,2 milioni di consumatori . Lo spacciatore a sua volta è spesso un tossicodipendente che si guadagna la dose vendendo sostanze stupefacenti. Allontanati dalle famiglie e contrari a farsi curare in comunità, molti tossicodipendenti finisco in strada, vivendo di piccoli furti. Il traffico andrebbe bloccato a monte, arrestando chi ne regge le fila, come cercano di fare le forze dell’ordine attraverso la collaborazione internazionale con i colleghi d’altri Paesi.
Ma questo mercato di morte è sempre pronto a rigenerarsi. Alle droghe classiche negli anni si sono aggiunte quelle sintetiche. Il nuovo allarme arriva dagli Usa, dove dilaga il Fentanyl, un potente analgesico oppioide sintetico, mischiato ad altre droghe. Se arrivasse anche in Italia, prepariamoci a contrastare questo ennesimo crimine contro la vita di persone vittime della ricerca di un’euforia falsa, effimera e devastante e dei boss che la spacciano.
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