
L'Editoriale / Bergamo Città
Venerdì 16 Settembre 2016
Accoglienza, a rischio
il buon lavoro fatto
La politica governativa sull’immigrazione ha assunto un connotato schizofrenico. Da una parte il meritevole e necessario salvataggio delle persone nel Mediterraneo, che ha permesso di contenere il numero dei morti in mare (comunque alto: oltre 3 mila da inizio anno) e di consegnare alla giustizia decine di trafficanti, che caricano su imbarcazioni precarie un numero crescente di «passeggeri».
Dall’altra però la politica dell’accoglienza, a fronte di arrivi che non diminuiscono in maniera netta, latita nel definire un modello che non sia più emergenziale. Solo il 25% degli 8 mila Comuni dà ospitalità e così l’onere cade su una minoranza di città e paesi. Palazzo Chigi sta lavorando a un nuovo piano, d’intesa con l’Anci (l’associazione dei Comuni) per correggere questa iniqua distribuzione. Nell’attesa di novità, intanto vanno trovati nuovi posti per l’accoglienza.
La Prefettura di Bergamo il 2 settembre scorso ha emanato una circolare (ne diamo conto nelle pagine di cronaca cittadina) che riduce drasticamente i tempi di permanenza nei centri, distribuiti sul nostro territorio attraverso il modello della cosiddetta «accoglienza diffusa» (prevede l’ospitalità di poche persone per ogni luogo di permanenza). Il provvedimento riguarda sia i «diniegati», ai quali è stata cioè negata la concessione del diritto di asilo, che le persone a cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria per le quali la permanenza consentita è ora di soli 15 giorni dalla notifica del provvedimento. Il principio non dichiarato che sottende alla circolare inviata a enti e cooperative impegnate nell’accoglienza è sostanzialmente questo: siccome non si trovano nuovi posti per dare ospitalità a chi sbarca sulle coste italiane, vanno liberati al più presto quelli già occupati.
Un principio che non si fa carico del destino di chi sarà costretto a lasciare il posto e che azzera i percorsi avviati con fatica e dispendio di risorse ed energie per evitare che i «diniegati» e chi ha ottenuto il diritto a restare in Italia finiscano sulla strada. Perché la strada è il luogo al quale questi migranti saranno costretti, col rischio di accrescere le fila della manovalanza criminale. E anche se non fosse, la soluzione appare sbrigativa. Adesso si confida in una retromarcia della Prefettura (in altre province la circolare non è stata adottata e il riferimento a disposizioni di legge nazionali dai quali deriverebbe è controverso), anche perché il provvedimento è stato adottato nel periodo di vacanza della titolarità dell’ente di via Tasso, dopo l’uscita di scena del prefetto Francesca Ferrandino e prima dell’insediamento di Tiziana Costantino. La notizia della riduzione dei tempi di permanenza è già arrivata nei centri di accoglienza, generando tensione tra i migranti. Vanno quindi evitati passi affrettati che incrinino il clima di convivenza fin qui pacifico, al netto delle immancabili polemiche politiche e dei malumori di una parte dei cittadini.
L’Italia è il ponte dell’Europa nel Mediterraneo ed è stata lasciata sostanzialmente sola nell’affrontare i flussi migratori. Nel 2015 un milione di persone aveva attraversato il Mare Nostrum: 153 mila sbarcarono in Italia e 856 mila in Grecia. Nei primi 8 mesi di quest’anno in 281 mila sono approdati in Europa, 114 mila solo sulle nostre coste e 163 mila nel Paese ellenico, che ha beneficiato dell’intesa Ue -Turchia. Il governo Renzi ha battuto più volte i pugni sul tavolo a Bruxelles ottenendo qualche risultato ma la maggior parte delle promesse sono rimaste tali. Questo stato di solitudine non esime le istituzioni dal migliorare le politiche d’accoglienza, proprio perché il fenomeno al quale dobbiamo rispondere non ha più i connotati dell’emergenza ma è strutturale. Sarebbe conveniente che le istituzioni pubbliche centrali cercassero i correttivi necessari insieme a quelle locali e al non profit, per evitare indicazioni calate dall’alto, a danno dei soliti noti che portano in groppa il peso maggiore.
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Rosanna Vavassori
8 anni, 8 mesi
Il PD sta facendo un ottimo lavoro?. Sta creando una massa di sottoproletari pronti a mettersi in fila per votare alle primarie del PD. Come Topolino ne "l'apprendista stregone" che riusci ad animare le scope facendole andare dove voleva per i propri servizi ma non sapeva come fermarle. Ne vedremo delle belle.
CORRADO MOIOLI
8 anni, 8 mesi
Siccome la moltiplicazione dei pani e dei pesci l'ha fatta qualcuno di molto diverso che non i nostri governanti, ci si rassegni, lo stato italiano è in grado di sostenere tot migranti, tutto il resto avanza, sono solo chiacchiere che fanno più male che bene a questi illusi del paradiso terrestre, se non vogliamo trattarli peggio di come stavano a casa loro.
Conte Raffaello Mascetti
8 anni, 8 mesi
più che "Accoglienza, a rischio"........ italiani a rischio....abitanti di bergamo a rischio....... abitanti in zona stazione e piazzale alpini a rischio.......
Mario Trovenzi
8 anni, 8 mesi
Ormai anche i bambini hanno capito che é tutto un bisness renzi e alfano fanno di tutto per ridimensionare il fenomeno ma sbagliano e sarà proprio questo fenomeno mal gestito che decreterà la fine della loro carriera politica altro che referendum
Fabio Ferrari
8 anni, 8 mesi
3.000 morti da inizio anno per colpa di chi ha illuso quei poveretti che bastava mettersi sopra un tappo di sughero e buttarsi a mare, che poi arrivavano gli "italiani brava gente" a raccoglierli e portarli nella favolosa Italia, dove si mangia, si beve e tutto a sbafo, basta dire che scappi dalla guerra (fregatene da quale guerra,,, dettagli) e che ti hanno maltrattato. Per questo, son morte 3.000 persone da inizio anno e non so quante prima di loro gli scorsi anni. Ma arriverà il momento che i "veri" assassini ne dovranno rispondere, forse non davanti agli uomini ma sicuramente a qualcuno di più in alto.
REGAZZONI PERSICO
8 anni, 8 mesi
Assassini sono quelli che non soccorrono... Per quanto riguarda gli illusi, c'è poco da fare: là stanno male e qua provano a sopravvivere. Cosa dovrebbero fare? E chi sarebbe quello più in alto? Nemmeno lei ci crede, altrimenti sfamerebbe l'affamato, vestirebbe l'ignudo, porgerebbe l'altra guancia.
Fabio Ferrari
8 anni, 8 mesi
Le solite chiacchiere a vanvera. Prima cosa non mi conosci e non sai se sfamo, se vesto o cosa ne faccio delle mie guance. Seconda cosa non sai in chi credo e in chi non credo. Terza cosa io ho scritto tutt'altro, forse in maniera un po troppo difficile per te, ma non ho ne il tempo e ne la voglia di farti dei disegnini. Ribadisco che dei 3.000 morti di quest'anno e di quelli degli scorsi anni qualcuno ne dovrà rispondere e non necessariamente solo per i fatti compiuti ma anche per le idee manifestate, anche se tra i fatti e le ciance, ne passa di strada. Ma a te e ai tuoi sinistri compagni, non c'è bisogno di spiegarlo. lo sapete già.
bruno palamini
8 anni, 8 mesi
"Buon lavoro fatto"? Valesini, ma lei dove vive ?
Luca Santi
8 anni, 8 mesi
Nei salotti radical chic dove non li vedono di persona e dove qualche loro amico ingrossa il portafoglio con questo businnes
Enrico Gargantini
8 anni, 8 mesi
la ridistribuzione dei profughi (non clandestini) non si è mai concretizzata e comunque le cifre erano ridicole, così come quelle relative alle espulsioni e allo stop agli scafisti che, come si è visto, spesso non rimangono neppure in carcere. L'accoglienza è un DISASTRO nonché una potenziale bomba sociale ad orologeria, sopratutto se la crisi finanziaria dovesse aggravarsi come sembra. Senza soldi e lavoro (quelli che potevano fare hanno delocalizzato tutti) gli africani presenti sul nostro territorio come faranno a mantenersi?
Enrico Gargantini
8 anni, 8 mesi
1 - va bene l'amore per Renzi, ma qui si esagera: le morti sono nettamente aumentate da quando le operazioni navali sono partite, statistiche alla mano: questo perché andarli a prendere fin quasi sulle coste libiche ha aumentato le organizzazioni criminali interessate a guadagnare da questo business; l'accoglienza diffusa costa carissima (MILIARDI di euro, considerate tutte le spese accessorie) ed è un fallimento, perché una volta riconosciuti, i clandestini rimangono comunque qui, visto che non vengono accompagnati alla frontiera e non hanno i soldi per andarsene; i rifugiati (meno del 30%) vivono comunque attaccati al capezzolo dello stato, considerata la crisi economico-lavorativa e si sommano ai costi di cui sopra; la UE si accontenta di chiudere le frontiere con Italia e Grecia; in pratica ci usa come deposito
Gianalberto Vezzoli
8 anni, 8 mesi
Sono d'accordo. Durante la mia vita lavorativa mi è stato insegnato (ed ho imparato) che tutte le difficoltà possono trasformarsi in opportunità. Si, anche questa dei migranti. Ma da noi ogni cosa, anche la più tranquilla, si trasforma in emergenza. Perenne. e i risultati li vediamo; e li constatiamo nel portafoglio e con tutti i problemi dell'economia che ci affliggono.
claudio locatelli
8 anni, 8 mesi
Certo che la prefettura si rompe la schiena per cercare correttivi in sede locale...la soluzione è semplicissima: i Diniegati, orrendo neologismo solo in uso ai burocrati che, mi si perdoni, sembra proprio che null'altro abbiano da fare negli uffici istituzionali, andrebbero rimpatriati in tempi brevi e certi non avendo alcun requisito per la loro permanenza in Italia. Nuovi posti disponibili subito, i veri aventi diritto finalmente più tutelati, minor rischio di trovarsi nelle condizioni dei Centri foggiani le cui vergognose foto ed inchieste sono state pubblicate sui giornali 'sta settimana.. Il ministro Alfano costituisce solo ora commissioni che vigilino sul fare delle cooperative dell'accoglienza???? Ma dove era il Prefetto di Foggia e i solerti Ispettori incaricati in questi anni??? Sarebbe meglio fare una bella commissione sul l'operato del Ministro, non credete???
fausto bertucci
8 anni, 8 mesi
"proprio perché il fenomeno al quale dobbiamo rispondere non ha più i connotati dell’emergenza ma è strutturale ": ecco, ormai la morbida dittatura italiana ed europea limita la nostra autonomia alla scelta tra emergenza e strutturale. Adombrare qualsiasi altra soluzione è pericoloso, salvo che non faccia poi piacere ricevere la rituale formula del razzista fascista nazista e chi più ne ha più ne metta! Da tempo accettiamo volentieri l'inserimento di persone di altri continenti, il che è ben diverso dall'apertura a dei popoli interi, che possiamo tranquillamente far stare meglio a casa loro, cosa possibile forse soltanto destinando loro i soldi spesi per le armi, con l'uso delle quali abbiamo creato questa situazione. Già, troppo semplicistico!
Giancarlo Passalacqua
8 anni, 8 mesi
Una cosa è sempre più chiara a tutti , la marea dei migranti è tale che non è possibile accoglierli tutti, solo a pochi irriducibili, che non riesco più a capire se sono interessati solo ai denari che lo stato stanzia per l'accoglienza,o sono anche invasati,non riuscendo più a capire cosa è possibile fare e cosa non é possibile fare. I dirigenti del PD hanno capito che di questo passo non si può continuare, , non sanno come fare a dirlo ai loro elettori,che per altro, in molti lo hanno già capito e sono critici verso le scelte del partito, e sanno che con il cambio di rotta perderanno l'appoggio del Vaticano di papa Bergoglio di cui hanno bisogno. Come al solito di questa scelta irresponsabile ,utopistica , di accogliere tutti , ne faranno le spese i cittadini italiani, è ora di svegliarsi e farla pagare cara alle forze politiche che hanno concorso a creare questo disastro.
Bruno Alcaini
8 anni, 8 mesi
D'accordo con l'articolo del sig. Valesini. Sui salvataggi in mare l'Italia fa sicuramente la sua parte e sembra anche bene. Invece sul fronte dell'accoglienza, una volta sbarcati tutti questi migranti, sembra proprio di no. Si sente parlare di centri di raccolta strapieni e in cattive condizioni. Mai che abbia sentito della costruzione di nuovi centri di accoglienza. Inoltre non si sa se funziona la registrazione e l'identificazione dei migranti. Ho i miei dubbi. Per non parlare dei tempi di verifica per aver lo status di profugo. Troppo lunghi. E i cosiddetti "diniegati" (che sono la maggior parte) è giusto che rimangano in Italia, visto che non si riesce neanche ad accogliere e integrare quei pochi che ricevono lo status di profugo o rifugiato?
Fabio Piazzoni
8 anni, 8 mesi
Rimangono in Italia perché fanno comodo a tutti, dall'industriale al contadino che gli fa raccogliere i pomodori. Cosa di meglio che avere una massa di schiavi pronti a vendersi per un tozzo di pane e che esercitano una pressione per ridurre ulteriormente diritti e salari? È la manna per le elites e le classi dirigenti.
bio farm spineto
8 anni, 8 mesi
ma ne ha mai assunti lei di questi lavativi ? Se neppure in Germania (articolo di ieri di Libero) li vogliono assumere le ditte più schierate a favore della Merkel.... Io suggerirei al sig. Piazzoni di allargare le sue letture di quotidiani, perché la teoria dell'assunzione degli immigrati per abbassare il costo del lavoro era una favola di una certa sinistra radical chic smentita da tempo. Vengono qui perché sono falene abbagliate da una finta promessa di benessere e non hanno voglia di fare un cavolo di niente. Ma se si continua a leggere solo l'eco, non lo dico in polemica o in modo negativo, forse non si ha una visione un po' più ampia. Ne assuma lei un paio, poi vediamo quanta voglia di lavorare hanno.
Fabio Ferrari
8 anni, 8 mesi
Fanno comodo soprattutto a che deve "mungere la vacca" e non parlo di quadrupedi. Quanto alla patetica idea che rimangano in Italia perchè fanno comodo ad industriali e contadini ricordo che, quando si promulgano le leggi. l'industriale conta poco e il contadino, niente. Se così non fosse vorrei capire cosa li manteniamo a fare i nostri politici, se a comandare sono industriali e contadini ?