Val Seriana in crisi: c’è chi ha fatto
di un hobby la sua professione

In Val Seriana calano i settori delle costruzioni e della subfornitura, in un territorio in cui una buona fetta di artigianato continua ad essere legata a doppio filo alla grande industria ormai in crisi.

Però si registra una crescita, sia pure contenuta, delle imprese appartenenti alle categorie dei servizi alle persone (acconciatori, estetisti e pulitintolavanderie), degli alimentari e, soprattutto, dell’immagine, arte e comunicazione.

È lo spaccato del polo di Albino di Confartigianato Bergamo, che raggruppa le circa 2.500 imprese della bassa e media Val Seriana e quelle della Val Gandino. «Negli ultimi anni – spiega il presidente di Confartigianato Bergamo, Angelo Carrara, che ricopre anche il ruolo di capo polo – le cessazioni di attività sono state significative anche nel polo di Albino, investendo soprattutto il comparto che ruota attorno al settore della casa che qui, storicamente, andava per la maggiore. Se invece ci spostiamo in Val Gandino, la crisi delle grosse fabbriche tessili si è riversata sulla maggioranza delle imprese artigiane che lavoravano conto terzi, creando un effetto domino».

Molti degli ex dipendenti delle industrie hanno provato a mettersi in proprio, aprendo piccole attività imprenditoriali. «Abbiamo riscontrato come alcuni lavoratori di queste valli, per esempio cassaintegrati, abbiano trasformato quelli che erano degli hobby in professioni, aprendo la partita Iva e intraprendendo il mestiere dell’artigiano».

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