Ubi scavalca Monte dei Paschi
Terza in Italia per valore di borsa

Già da fine settembre gli stava alle costole. Poi, il 9 ottobre, ecco il sorpasso: Ubi Banca ha superato il Monte dei Paschi di Siena in termini di capitalizzazione di mercato, collocandosi così al terzo posto della classifica delle banche italiane, alle spalle di Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Già da fine settembre gli stava alle costole. Poi, il 9 ottobre, ecco il sorpasso: Ubi Banca ha superato il Monte dei Paschi di Siena in termini di capitalizzazione di mercato, collocandosi così al terzo posto della classifica delle banche italiane, alle spalle di Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Una posizione non episodica ma che è stata confermata nei giorni successivi, e anche mercoledì la classifica delle banche in base al valore di Borsa (escludendo le banche d'affari come Mediobanca) poneva Unicredit al primo posto con 20,85 miliardi, Intesa Sanpaolo al secondo con 20,04 miliardi (le due grandi banche nazionali), Ubi al terzo con 2,82 miliardi, Mps al quarto con 2,71 e il Banco Popolare al quinto con 2,28.

Pur restando al quarto posto a livello nazionale quanto a raccolta e impieghi (dietro a Unicredit, Intesa e Mps e davanti al Banco Popolare) e al quinto come numero di sportelli, Ubi si colloca mediamente al terzo posto nelle più recenti valutazioni delle principali agenzie internazionali di rating (Standard & Poor's, Moody's e Fitch). Standard & Poor's assegna un rating di lungo termine Bbb+ a Unicredit e Intesa Sanpaolo, Bbb a Ubi e Bbb- al Banco Popolare e al Monte Paschi. Per quanto riguarda il breve termine, la valutazione è la stessa (A-2) per Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, mentre è più bassa (A-3) per Banco Popolare e Monte Paschi. Analogamente, Moody's assegna la stessa valutazione sul lungo termine (Baa2) a Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi, mentre un giudizio diverso riportano il Banco Popolare (Baa3) e il Monte Paschi (Ba2); sul breve termine il rating è lo stesso (P-2) per Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi, inferiore per le altre.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 25 ottobre

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