Il piano industriale di integrazione del gruppo non piace ai bancari e così in 600 hanno manifestato davanti alla sede di Ubi Banca, in Piazza Vittorio Veneto. Durante la manifestazione - martedì 3 luglio, dopo le 17 - corredata da bandiere, striscioni, slogan urlati al megafono, volantinaggio, fischietti e tricche tracche, anche l’occupazione delle strisce pedonali sotto la Torre ai Caduti con conseguente blocco della circolazione per circa un quarto d’ora.
La manifestazione, organizzata unitariamente da Dircredito, Fabi, Falcri, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil e Uilca-Uil, ha avuto un carattere preventivo e propedeutico all’avvio del negoziato con l’azienda sul piano industriale. Ufficialmente la procedura, che deve essere completata a norma di contratto entro 50 giorni, si è aperta venerdì con l’invio della comunicazione ai sindacati dalla direzione del gruppo che ha dato disponibilità all’avvio degli incontri. La prima riunione dovrebbe tenersi venerdì 6 luglio e dovrebbe servire per una presentazione più approfondita del piano da parte dell’azienda, dopo quella informativa del 18 giugno, e per fissare un calendario degli incontri successivi.
Ieri intanto, prima dell’inizio del presidio, da parte della banca è stata inviata una lettera ai sindacati per dare assicurazioni sulla posizione dell’azienda riguardo ai vari problemi sollevati dai lavoratori nei volantini diffusi nei giorni scorsi e al centro anche della manifestazione di ieri. I temi sono in particolare le possibili esternalizzazioni, il mantenimento dei poli territoriali, la costituzione di Ubi Sistemi e Servizi, società alla quale saranno affidate alcune attività con trasferimento di 1.650 persone, la mobilità intragruppo e la questione degli esuberi.
(04/07/2007)
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