Ubi Banca ha chiuso il primo semestre del 2008 con un utile netto in crescita a 519,2 milioni di euro (+44,2% rispetto ai 360,1 milioni di euro del giugno 2007), mentre l’utile al netto delle componenti non ricorrenti è pari a 411 milioni di euro (446,5 milioni di euro nel giugno 2007), condizionato dall’«effetto mercati». Sono i risultati consolidati al 30 giugno 2008 confrontati con i risultati pro-forma al 30 giugno 2007, incluso l’effetto dell’allocazione della differenza di fusione.La crescita dell’utile netto - si legge in una nota del gruppo - si deve alla ricomposizione dei ricavi centrata sulla forte dinamica del margine d’interesse, all’anticipo nella realizzazione del Piano Industriale e alla generazione delle prime sinergie, nonché all’apporto di proventi non ricorrenti per 108,1 milioni, riconducibili in parte alla cessione di partecipazioni e in parte al cosiddetto «affrancamento fiscale».Il primo semestre 2007 risulta penalizzato dalla presenza di elementi non ricorrenti complessivamente negativi per 86,4 milioni, dovuti prevalentemente ai maggiori oneri di integrazione sostenuti nel 2007.I proventi operativi del gruppo ammontano a 2.247,7 milioni di euro (+0,2% e +3,1% in termini normalizzati e al netto del risultato dell’attività di negoziazione e copertura). Il margine d’interesse è cresciuto del 12,8% a 1.464,7 milioni di euro. Il risultato della gestione operativa è di 931,4 milioni di euro (-6,8% e +5,1% in termini normalizzati e al netto del risultato dell’attività di negoziazione e copertura)Le spese del personale ammontano a 809,3 milioni di euro (+7,1% e +0,5% al netto delle componenti non ricorrenti), mentre le altre spese amministrative sono pari a 373,6 milioni (+1,2%). La qualità del credito rimane buona, con un rapporto sofferenze nette su totale impieghi e incagli netti su impieghi netti rispettivamente pari allo 0,77% e allo 0,89% contro 0,69% e 0,72% di giugno 2007, in linea con i risultati del primo trimestre.L’anticipo rilevato nel processo di integrazione del Gruppo rispetto alle previsioni di Piano Industriale viene confermato a giugno 2008, con il completamento del 65% circa delle attività di integrazione (58% atteso) e il conseguimento di circa 53 milioni di euro di sinergie (49,7 milioni attesi). Proseguono, pienamente in linea con le previsioni, le migrazioni delle banche rete dell’ex Gruppo BPU Banca sul sistema informativo di Gruppo, che si concluderanno ad ottobre con la migrazione di Banca Popolare di Bergamo.Le prime indicazioni sui coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2008 stimati sulla base della metodologia standard di Basilea 2 evidenziano un Core Tier 1 ed un Total Capital Ratio superiori al target di piano industriale (rispettivamente pari al 6,5% e al 10%).Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione consolidata, si conferma la sostanziale sostenibilità dei risultati economici ricorrenti previsti dal Piano Industriale 2007-2010 per l’esercizio in corso.Guarda il dettaglio(27/08/2008)
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