L’iniziativa Qui UBI per l’ambiente (www.ambiente.quiubi.it, sezione Aiuta l’ambiente) si prefigge di sostenere progetti concreti di conservazione, ricerca ed educazione ambientale realizzate in queste sette aree naturali, come la realizzazione di un orto botanico a Valpredina o di un vivaio per ripristinare la vegetazione colpita da incendi alle Cesine, il monitoraggio di caprioli e lepidotteri nel Bosco di Vanzago, il monitoraggio attraverso le api di pesticidi e metalli presenti nell’area di Ripa Bianca, la creazione di un corridoio ecologico che colleghi le aree naturali di Alpi e Appennini, di cui il Parco delle Cinque Terre è un importante nodo, un progetto con le scuole a Valmanera per insegnare ai ragazzi ad orientarsi in natura con bussole e cartografia.
«Qui UBI per l’ambiente» si propone come progetto di sostenibilità volto a sensibilizzare i clienti del Gruppo UBI Banca sul tema della riduzione degli impatti sull’ambiente delle normali operazioni bancarie (riduzione delle emissioni di CO2 per i minori spostamenti da casa alla filiale e riduzione del consumo di carta grazie a documenti ed estratti conto in formato elettronico) grazie all’utilizzo dell’internet banking Qui UBI e vuole rappresentare anche un efficace strumento per avvicinare sempre più persone allo straordinario valore del nostro patrimonio naturale a rischio.
L’iniziativa è una nuova testimonianza dell’attenzione che il nostro Gruppo rivolge ai temi ambientali, ha dichiarato Emilio Zanetti, Presidente del Consiglio di Gestione di UBI Banca. I contributi a favore delle sette aree naturali presenti nei territori in cui il Gruppo vanta la sua maggiore presenza vogliono testimoniare la costante vicinanza del Gruppo al suo territorio di riferimento. Mi piace inoltre sottolineare come questa operazione in particolare, configurandosi come un’iniziativa finalizzata alla tutela e al recupero del patrimonio ambientale, sia una delle prime azioni di concreta attuazione della nuova policy ambientale che il Gruppo ha recentemente adottato.
Le Oasi sono da oltre quarant’anni il più importante progetto WWF di conservazione sul territorio italiano - ha dichiarato Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia - un patrimonio di natura e biodiversità vicinissimo alle nostre città ma spesso poco conosciuto, che consente ogni anno di tutelare oltre 37.000 ettari di zone umide, boschi, montagne, coste, laghi, senza contare le migliaia di specie vegetali e animali, dal grande airone bianco al falco pellegrino fino a grandi mammiferi come orso e lupo. Tutto ciò è stato possibile solo attraverso una costante azione quotidiana e concreti progetti specifici sul territorio, che ne mantengono e ne promuovono la preziosità.(16/01/2008)
© RIPRODUZIONE RISERVATA