Tutti in cerchio insieme a TedX per scoprire le frontiere del 3D

Kilometro Rosso Al Parco tecnologico c’è Lisa Tech, acronimo di «Living spaces for additive technologies», un laboratorio all’avanguardia nel settore 3D. Sul concetto della trasversalità si muove TedX «brand no profit nato per la condivisione di idee di valore», spiega Giorgio Ghisalberti, licenzatario per Bergamo.

Lo sapevate che entro il 2025 (praticamente dopodomani) un quarto dei nuovi edifici di Dubai dovrà essere realizzato con strutture create da stampanti 3D, quindi in digitale? Che la percentuale, ma a livello mondiale, salirà al 38% nel 2038 o su di lì? E che, molto probabilmente, l ’edilizia (ma anche le biotecnologie e la sanità) sarà tra i settori maggiormente coinvolti da questo innovativo processo industriale di stampa chiamato «Additive manifacturing» . Che potremmo quasi definire «creazione», con tutte le cautele del caso: certo, quando semplificando al massimo il processo si parla di «fusione di polvere» (metallica o plastica) qualche brivido arriva pensando al «pulvis et umbra sumus» di Orazio. Per tacer della Genesi.

Fantascienza? Macché, realtà a chilometro zero. Anzi, Rosso. Qui , nel parco tecnologico tra Bergamo e Stezzano, c’è anche Lisa Tech, acronimo di «Living spaces for additive technologies», un laboratorio all’avanguardia nel settore 3D : vedere per credere alcune realizzazioni, come protesi sanitarie con superfici reticolari quasi impossibili da creare con le odierne tecnologie.

L’«additive manifacturing» non agisce per sottrazione

L’«additive manifacturing» non agisce per sottrazione: non si parte cioè dal pezzo grezzo per ottenere qualcosa e sprecando di fatto il resto . Qui lo si costruisce direttamente in digitale, si customizza sulla scorta di esigenze proprie o di mercato e stampa in 3D: ma soprattutto si fa solo quello che serve, riducendo fino all’80% gli sprechi. Di più: ormai c’è chi ha un semplice magazzino digitale di file di modelli da condividere in cloud e produrre poi in (ogni) loco: i vantaggi in termini di costi e logistica sono evidenti, i campi d’applicazione trasversali.

Nuovo formato per un modello multidisciplinare di confronto noto finora per i grandi eventi

Ed è proprio sul concetto della trasversalità che si muove TedX «brand no profit nato per la condivisione di idee di valore» spiega Giorgio Ghisalberti, licenzatario per Bergamo . Un modello multidisciplinare di confronto noto finora per i grandi eventi e gli «speech» d’autore, ma che proprio discutendo di «additive manifacturing» ha lanciato anche qui un nuovo formato, più ristretto «da evento a movimento» lo definisce Ghisalberti. Fermo restando che la kermesse è comunque già in calendario per il prossimo autunno.

Nel frattempo si mettono idee in circolo, anzi in cerchio: di primo acchito il «Ted Circle» sa tanto di terapia di gruppo e in un certo senso l’approccio è il medesimo, mettere cioè in gioco le proprie esperienze, meglio se diversificate. Dalla sanità al tessile, dalla manifatturiero alle assicurazioni, passando per chi di «additive manifacturing» si occupa da tempo e ipotizza un orizzonte decennale per una vera diffusione di questo processo.

Il vero utilizzo non è industriale

E se, come viene più volte sottolineato , il vero utilizzo sarà quello industriale, non è esclusa (anzi...) una diffusione, come dire, più casalinga di queste tecnologie . Non a caso nel corso del confronto (davvero senza rete) si fa spesso riferimento ai cosiddetti «makers»: come dire che più della stampante 3D conta l’idea, il modello. La realizzazione è una conseguenza.

Ma la scintilla arriva dalla visione (e discussione) del video Ted talk di Tommaso Ghidini, ingegnere ai vertici dell’Esa, l’agenzia spaziale europea, che muove da una domanda: «Perché andare sulla luna?» Ovvero, perché non investire semmai sul pianeta terra e i suoi tanti problemi? La risposta è spiazzante: dall’esperienza del 1969 ne sono discese scoperte di uso quotidiano. Sapevate che dalla tecnologia usata per rilevare difetti strutturali sulle navicelle è derivata la Tac? E altri 134.999 brevetti.

Anche per questo il futuro non deve fare paura, nemmeno quando sembra palesarsi in forme che possano mettere in ombra la creatività umana a vantaggio di una qualsivoglia tecnologia o addirittura robot. Il segreto è forse quello di guardare dentro le cose: o meglio, non pensare sempre a cosa ci sia dietro e gettare lo sguardo in avanti. E TedX ci riesce benissimo perché fa domande, e paradossalmente in questo cerchio sono quasi più importanti delle risposte.

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