Tute da lavoro glamour
A Martinengo nasce «Fase»
Fare qualcosa di proprio, mettendo in pratica l’esperienza, le capacità, le lavorazioni specialistiche e quel senso stilistico che appartiene a un’azienda che tra 36 mesi compirà 60 anni di storia.
A La Rocca di Martinengo sono settimane di gran fermento: il prossimo 10 gennaio l’azienda di Flavio Forlani sarà al Pitti Uomo di Firenze non più solo come licenziataria, come negli scorsi anni con il brand di Jeff Griffin, ma con la sua nuova etichetta «Fase», progetto nato dalla voglia di creare una linea di moda street-casual a km zero. «Più chilometro zero di così è impossibile- scherza il titolare -: tutta la filiera, dalla designer ai modellisti, dalle prototipiste alle sarte di produzione, sono infatti parte integrante de La Rocca. Direi quasi che Fase è un brand “a metro zero” – sottolinea, spiegando il senso del nome scelto -: è strettamente legato al suo luogo di nascita, alla filiera produttiva che è scandita da fasi. Per quanto riguarda il nostro brand, ogni fase racconta la nostra storia manifatturiera e specialistica, la nostra conoscenza dei tessuti e delle lavorazioni, la voglia di un prodotto internazionale che parli però sempre e comunque di made in Italy» continua ancora Forlani.
La prima collezione sarà quindi presentata in anteprima al Pitti Uomo, una linea uomo e donna dallo stile unisex: «Proprio come le divise di lavoro, ma con un gusto prettamente moderno – continua l’imprenditore bergamasco -. Strizziamo l’occhio allo stile nord-europeo, al mondo street statunitense e siamo in linea con il gusto orientale: proprio per questo abbiamo già firmato un accordo per essere presenti in uno showroom milanese di proprietà giapponese che lavora principalmente con i mercati internazionali, in special modo asiatici».
Capo progetto Flavia Grazioli che è la designer di Fase: «Ha pensato a una collezione dai volumi ampi per capi confortevoli, tra lane, cotoni, materiali tecnici e denim - continua Forlani -. Nel progetto ho investito forza lavoro interna all’azienda: si tratta di un’iniziativa che ha dimensioni circoscritte per consolidarsi lentamente e con concretezza. Ora il primo passo lo facciamo al Pitti: per il 2017 punto a un ricavo intorno ai 400 mila euro, con risorse sempre interne e costi contenuti. La Rocca resta un’azienda che produce per conto terzi garantendo lavorazioni made in Italy e specializzate sullo sportswear».
Azienda che chiude il 2016 con 3 milioni e mezzo di fatturato e un 10% in più rispetto all’anno precedente: «Abbiamo consolidato i nostri clienti storici, uno tra tutti Fendi, ma abbiamo anche acquisito nuove griffe internazionali, oltre a brand emergenti, espressione di creatività e innovazione». A dare visibilità all’azienda di Martinengo le competenze tecniche e una produzione totalmente interna: «Nell’ultimo anno abbiamo anche introdotto nuove tecnologie che ci permettono di lavorare sulla modellistica tridimensionale» spiega Forlani. Un investimento di oltre 200 mila euro, per migliori performance produttive che hanno attirato l’attenzione del Politecnico di Milano e della Glasgow Caledonian University, che studiano i processi de La Rocca e il suo valore manifatturiero. Ora al centro c’è il progetto «Fase», con un dettaglio stilistico, che diventa marchio di fabbrica: «Molti capi riportano righe termoadesivate o applicate in sequenza a segnare il ritmo di ogni fase – spiega Forlani -, così come ogni capo ha un numero nel suo interno, ordine di produzione dei capi».
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