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Economia
Giovedì 26 Marzo 2015
Tute blu, la crisi non si ferma
Ma a Bergamo meno licenziamenti
Non si arresta l’ondata di licenziamenti nel settore metalmeccanico. Sono quasi 1700 i licenziamenti nei primi due mesi dell’anno tra le medie e grandi imprese metalmeccaniche lombarde.
Nello stesso periodo dell’anno 2014 furono 1378, segno che la crisi non accenna a dimnuire, anzi assume proporzioni sempre più inquietanti. Nel mese di febbraio in Lombardia ci sono stati 585 esuberi fra le tute blu (nel mese di febbraio 2014 a perdere il lavoro furono in 851, fra operai e impiegati del settore metallurgico) rileva la Fiom. «Con 1689 licenziati nel settore metalmeccanico non si può parlare assolutamente di ripresa», riflette Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia.
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«Quando non peggiora, il trend in generale si mantiene drammaticamente stabile; non c’è stato un freno all’emorragia della messa in mobilità in una delle regioni più industrializzate d’Europa, come vogliono far credere ottimisticamente e anche l’apporto dell’Expo si è rivelato poca cosa. Chi dice che siamo fuori dalla crisi non legge la realtà», aggiunge il sindacalista della Fiom.
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«La partenza dell’anno denota comunque un aumento del ricorso, già abbastanza sostanzioso, alla messa in mobilità da parte delle aziende. È vero che a febbraio c’è una diminuzione, ma la tendenza del bimestre parla di un’impennata dei licenziamenti. Occorre promuovere lo strumento dei contratti di solidarietà e intervenire con altre modalità per porre un freno a questa situazione che sta impoverendo il tessuto produttivo socio-economico della nostra Regione» conclude Rota.
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Facendo una carrellata, soffermandosi sulle singole province (vedi allegato), a fare la parte del leone è sempre il distretto industriale di Milano con 215 esuberi nel mese scorso (in flessione comunque rispetto al periodo analogo del 2014), seguono i territori di Brescia (78 licenziati, in linea con i dati dell’anno scorso), della Brianza (71), e del comprensorio bergamasco (dove c’è stata una sensibile diminuzione dei licenziamenti, benché il dato si presenti ancora consistente, alla luce dei 59 esuberi). A Varese la quota dei licenziati si dimezza, attestandosi sulle 40 unità complessive. Cifre con scostamenti minimi, indicativamente identiche quindi nel raffronto annuale per quanto riguarda i territori di Como (35) e Mantova (31). I licenziamenti aumentano invece a Lecco (32), ma calano a Lodi (1) e Pavia (16).
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