Treviglio, vicenda Fiber
preoccupati anche in Gap
«Anche in Gap srl i lavoratori sono molto preoccupati - spiega Roberto Galbiati della segreteria provinciale della Filcams-Cgil - perché Fiber è il loro principale cliente».
A rischiare di rimanere senza prospettive nella vicenda della Fiber, azienda metalmeccanica di Treviglio e di Arcene, non sono solo 43 dei suoi 51 dipendenti, dopo che la proprietà ha annunciato nelle scorse settimane l'intenzione di chiudere i reparti produttivi e di mettere in mobilità (procedura al momento ritirata) la maggior parte del personale in vista dello spostamento della produzione in Romania.
«Anche in Gap srl i lavoratori sono molto preoccupati - spiega Roberto Galbiati della segreteria provinciale della Filcams-Cgil - perché Fiber è il loro principale cliente, ne curano l'amministrazione, la contabilità e l'ufficio tecnico. Pesino la sede si trova nello stesso stabile ad Arcene».
In Gap lavorano 14 persone: martedì scorso si è tenuto un incontro con l'azienda per la richiesta di cassa integrazione in deroga (per 13 persone, il quattordicesimo è il dirigente).
«La procedura però non è ancora partita, si attende l'incontro in Regione di Fiber il 25 gennaio, per vedere come la vicenda si svilupperà».
Per questo, per lo stretto legame tra le due aziende, un nuovo confronto è stato programmato dopo l'appuntamento in Regione: per Gap le parti si confronteranno di nuovo il 1° febbraio prossimo. Intanto per lunedì è stato proclamato uno sciopero di mezza giornata.
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