«Sui ponteggi a lavorare fino a 66 anni
In cantiere si rischia con la legge Fornero»

«Vicino ai 60 anni c’è la paura di stare su, non hai più la lucidità dei trent’anni: ci sei con la testa, ma ti mancano le forze. Quando cammino sul ponteggio o sul tetto devo mettere a fuoco cosa sto facendo: come farò a lavorare fino a 66 anni?». Se lo chiede Ferdinando, carpentiere della provincia di Bergamo che presto compirà 59 anni.

Di recente ha chiesto il conteggio dei contributi messi da parte per la pensione e si è accorto che la sua situazione è «disastrosa», come la definisce lui: secondo la Legge Fornero andrà in pensione a 66 anni. «Siamo in tanti di quest’età, non ci sono più ragazzi italiani che facciano questo lavoro, i più giovani hanno 45-50 anni: con la crisi nessuno assume e oggi nessuno vuole più lavorare nei cantieri» dice.

La sua storia è raccontata dalla Cgil di Bergamo nel giorno in cui si svolge la manifestazione nazionale indetta dai sindacati delle costruzioni di Cgil, Cisl e Uil a Roma. È stata organizzata per chiedere al governo innanzitutto la riduzione dell’età pensionabile per i lavori gravosi, ma anche il rafforzamento della sicurezza sul lavoro, la lotta a lavoro nero e precario, il rilancio degli investimenti in edilizia. Oltre che i segretari generali di categoria, al raduno dei vari comparti di edilizia, legno-arredo, cemento, lapidei, manufatti, restauro parteciperanno anche i segretari generali delle confederazioni Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo (l’appuntamento è alle 10 in piazza SS Apostoli). Anche da Bergamo è partita verso la capitale una delegazione di sindacalisti della Fillea-Cgil.

La vita lavorativa di Ferdinando, spiega la Cgil, è costellata di «buchi» contributivi: «Negli anni 80 funzionava così - racconta - Quando arrivava un nuovo assunto lo si metteva in regola per qualche mese al posto di uno già dipendente. Il giro era quello, una prassi. Oppure ci sono state ditte sparite senza aver pagato i contributi. Ho certi anni di lavoro dove figurano 6-8 settimane di contribuzione, quando avrebbero dovuto essere 50. Ora, alla mia età, vedi che tutta quella contribuzione persa ti serve: non c’è lavoro e hai bisogno di andare in pensione. Secondo la legge Fornero ci andrò nel 2022 e intanto ora sono a casa senza occupazione».

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