Spreco alimentare, un bergamasco su 3 fa la sua parte

App per verificare i prodotti invenduti, acquisti morigerati per non accumulare cibo, controllo delle scadenze. Ecco come si comportano i bergamaschi quando fanno la spesa.

Negli ultimi anni è aumentata la sensibilità verso gli sprechi alimentari. Un problema moderno che non a caso gli abitanti di Bergamo cercano di risolvere anche con le nuove tecnologie: quasi uno su tre (32%) infatti si dice interessato ad app che permettono, ad esempio, di comprare a prezzi inferiori prodotti agroalimentari invenduti, o imperfetti o prossimi alla scadenza, e un ulteriore 18% ha già avuto esperienza di questi strumenti.

Lo evidenzia l’ultima ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua dedicato all’agricoltura e alle abitudini d’acquisto. Un dato importante, che sottolinea una sensibilità verso cui anche la pandemia di Covid-19 può aver contribuito.

Oltre alle app, i bergamaschi cercano di limitare gli sprechi anche con metodi più tradizionali: il 68% dichiara di controllare sempre le scadenze dei prodotti agroalimentari, il 52% investe tempo per fare dettagliate liste della spesa così da comprare solo il necessario e quasi uno su quattro (24%) fa più volte la spesa in settimana per evitare di accumulare troppi prodotti in casa.

Anche per quanto riguarda la conservazione degli alimenti, i bergamaschi usano strategie semplici ma efficaci, come conservare e, quando possibile, congelare il cibo che non si consuma subito (22%). Una coscienza, questa, che abbraccia anche i prodotti «meno belli» a vedersi: ben il 38% non trova problemi nell’acquistare di norma prodotti dell’agricoltura con piccole imperfezioni, come frutta e verdura con ammaccature o dimensioni diverse da quelle tradizionali. Anzi: per oltre uno su tre (36%), i consumatori sono oggi troppo esigenti nel volere solo prodotti perfetti.

Ma l’attenzione alla sostenibilità è una «richiesta» che i consumatori fanno alle stesse aziende, tanto che quasi uno su due (46%) tende a premiare nei suoi acquisti quelle che si mostrano più sensibili. Perché oggi le imprese, confermano gli abitanti di Bergamo, hanno una grande responsabilità verso l’ecosistema ambientale e sociale. Ma in che modo possono fare la propria parte? Secondo il 58% potrebbero trovare canali di vendita dedicati per i prodotti imperfetti per ridurre gli sprechi mentre il 40% ritiene che sia importante che i produttori ottimizzino l’uso di risorse energetiche e idriche. Un ulteriore 34% pensa a iniziative che coinvolgano produttori e associazioni a sostegno dei meno abbienti, coniugando così la lotta allo spreco all’aiuto dei più deboli, mentre il 20% vede nelle campagne di sensibilizzazione rivolte al grande pubblico l’attività più importante.

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