Settore Commercio, sciopero in vista

C’è agitazione tra i lavoratori del commercio e del terziario, coinvolti in una difficile trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che, a livello provinciale, riguarda circa 55mila lavoratori. Scaduto il 31 dicembre 2006, il contratto non è ancora stato rinnovato. Entro la fine di marzo si svolgerà una giornata di sciopero. Tra sindacati e Confcommercio le posizioni sono distanti: la richiesta sindacale è di un aumento di 78 euro per il biennio 2007/2008 ma la controparte è ferma a 55 euro. 
Secondo i sindacati, inoltre, Confcommercio presenta una serie di «richieste inaccettabili» per recuperare i costi e peggiorative della normativa attuale. In particolare, fanno sapere i sindacati del settore, «la trattativa non si muove perché la controparte chiede:
· a proposito dei contratti a termine, la possibilità di deroga dopo i trentasei mesi stabiliti dal protocollo sullo stato sociale;
· sull’orario di lavoro, un orario settimanale flessibile applicando un conteggio annuo dell’orario di lavoro trasformando tutte le prestazioni domenicali e festive in orario ordinario;
· per la previdenza complementare, chiede di ridurre le quote a carico delle imprese per i lavoratori che aderiscono al fondo Fonte (previdenza complementare);
· sull’apprendistato chiede modifiche positive, ma anche un recupero di costi con un aumento dell’orario di lavoro da trentotto ore a quaranta con la perdita dei permessi;
· sulla domenica, chiede una re-distribuzione per tutti e l’obbligatorietà delle prestazioni domenicali e festive;
· a proposito di assenteismo: la controparte chiede di ri-modulare il pagamento della malattia riducendo il pagamento dei primi tre giorni, aumentando la quota dal quarto a ventesimo giorno con un risparmio economico;
· sugli Enti Bilaterali, chiede di rivedere il loro ruolo».

(08/02/2008)

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