Sciopero alla Exide di Romano
contro l’ipotesi ridimensionamento
Un’ora e mezzo di sciopero con presidio dei cancelli: nella mattinata di venerdì 8 maggio l’Exide di Romano ha «ospitato» la manifestazione di protesta contro la chiusura dello stabilimento di Fumane, in provincia di Verona, e il conseguente licenziamento dei 33 dipendenti.
I colleghi bergamaschi hanno voluto testimoniare la propria solidarietà e manifestare la preoccupazione per una trattativa in corso per la riorganizzazione del sito della «Bassa».
«Massima solidarietà ai lavoratori di Fumane - sottolinea Massimo Lamera della Fim Cisl di Bergamo -. Non potevamo restare indifferenti a queste decisioni unilaterali senza mostrare il nostro disappunto. Giovedì prossimo continueremo il confronto con l’azienda per l’ipotesi di ridimensionamento del personale, al momento attestato sulle 490 persone, considerando strano il comportamento di Exide, che continua a richiedere interinali per i picchi dell’alta stagione e al contempo lavora alla riorganizzazione interna. Al momento si parla di qualche unità di dipendenti. La nostra proposta, invece, prevedrebbe che gli esuberi di Verona vengano impiegati al posto degli interinali».
«Quella degli interinali - dice Luca Mori, della Fim di Verona - è solo una delle contraddizioni di Exide: da un lato riduce la propria forza lavoro e fa ricorso agli esterni, dall’altro in sede europea dice di voler reimpiegare a Romano gli esuberi di Fumane, mentre in Italia nega questa possibilità».
Exide, comunque, ha già comunicato la chiusura di Fumane e l’avvio della procedura di mobilità, ponendo così vincoli temporali stretti. «L’incontro del 14 maggio, a Verona e a Romano - concordano i due sindacalisti della Fim - servirà almeno per stabilire quali spazi di manovra ci saranno consentiti».
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