Salvataggio Legler:il controllo alla Sardegna

La ricapitalizzazione è stata deliberata ieri con la conversione dei crediti della finanziaria Sfirs Il prossimo passo sarà il riavvio dell’attività produttiva a Ponte San Pietro e negli stabilimenti sardi

L’attesa è finita: la ricapitalizzazione di Legler Spa è stata deliberata ieri. A questo punto, la società è sostanzialmente controllata dalla finanziaria della Regione Sardegna Sfirs, che ha convertito parte dei suoi crediti per coprire le perdite e ricostituire il capitale sociale. Il prossimo passo sarà il riavvio dell’attività produttiva a Ponte San Pietro e negli stabilimenti sardi: le modalità della ripresa saranno determinate nei prossimi giorni e da qui si comincerà a lavorare per il futuro del gruppo.

L’appuntamento decisivo si è tenuto ieri pomeriggio a Milano, nello studio dell’avvocato Gianpietro Rausse, rappresentante dei vecchi azionisti Legler, presenti i vertici e i legali della finanziaria Sfirs. Da marzo, dopo che era stato firmato il protocollo d’intesa che definiva tutti i passaggi per arrivare alla ricapitalizzazione, si erano succeduti una serie di rinvii, in attesa che maturassero tutte le condizioni per poter dare corso al piano concordato.

Fra i passaggi principali, poi risolti, c’erano l’ottenimento di un finanziamento bancario e la verifica (due diligence) sui bilanci Legler da parte della finanziaria sarda.

Ieri, come previsto, le assemblee si sono celebrate. In sede ordinaria le società degli stabilimenti sardi, Legler Macomer, Legler Ottana e Legler Siniscola, hanno approvato i bilanci 2006. L’assemblea di Legler Spa in sede ordinaria ha approvato il bilancio 2006 e provveduto a ricostituire il consiglio d’amministrazione.

(01/06/2007)

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