Rinasce l’area ex Rizzoli di Milano, la «Vitali Spa» in campo per le demolizioni

I lavori preliminari di strip-out, demolizione e opere speciali sull’area sono già iniziati e proseguiranno per i prossimi 12 mesi a opera di un’azienda bergamasca: la Vitali di Cisano. Da quartiere dismesso a «Welcome, feeling at work», uno spazio votato alla sostenibilità e al wellbeing, in cui lavoro e natura dialogano armonicamente.

L’ex area Rizzoli si prepara alla rinascita. Là dove oggi giace un complesso industriale dismesso, parte del quartier generale voluto dall’imprenditore Angelo Rizzoli nel 1960 per ospitare rotative, redazioni, uffici e abitazioni dei dipendenti della casa editrice, presto nascerà «Welcome, feeling at work». Un quartiere biofilico votato alla sostenibilità e al wellbeing, in cui lavoro e natura dialogano armonicamente. I lavori preliminari di strip-out, demolizione e opere speciali sull’area sono già iniziati e proseguiranno per i prossimi 12 mesi a opera di Vitali Spa, gruppo leader nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni.

In particolare, questa prima fase di lavori ha lo scopo di preparare l’area di via Rizzoli 2, angolo via Cazzaniga a Milano, alla costruzione del nuovo edificio d’autore firmato dallo studio Kengo Kuma & associates, una sorta di villaggio del lavoro, con uffici, spazi di coworking, negozi, supermercato e luoghi al chiuso e all’aperto per eventi e tempo libero chiamato appunto «Welcome, feeling at home». Tutto nell’alveo della visione del gruppo Vitali: demolire per costruire con conseguente risparmiando di suolo. La proprietà dell’area è della Europa Risorse con il progetto di Kuma che sarà finanziato da un fondo della società di private equity inglese Pine Bridge Benson Elliot.

Vitali Spa ha iniziato i lavori presso l’area di via Rizzoli ma, prima che i macchinari adibiti alle demolizioni possano entrare in azione, per i prossimi due mesi, saranno eseguite le opere di strip out che consistono nelle attività di bonifica (materiali contenenti amianto) e nella rimozione di rifiuti o materiali plastici/lignei/metallici. Operazioni eseguite secondo le specifiche previste dal U.S. Green Building Council che norma la costruzione dell’immobile e tutto il suo successivo ciclo di vita al fine dell’ottenimento della certificazione LEED prevista in fase di progetto a riprova dell’orientamento green e degli elevati standard di sostenibilità ambientale cui sottende il progetto sin dalle primissime fasi. Un percorso, quello della certificazione LEED, che Vitali Spa conosce molto bene avendolo già intrapreso nel 2007 con la divisone Real Estate del gruppo per la realizzazione dell’Innovation Campus Milano di Peschiera Borromeo ai confini con il Parco Agricolo Sud di Milano, il primo Campus costruito in Italia secondo i criteri di della certificazione Leed (Leadership in energy and environmental design) di livello Gold, che attesta la realizzazione di edifici ecosostenibili, ad alta efficienza energetica ed elevata funzionalità.

A seguito della prima fase delle opere che, come detto sopra, riguarda la bonifica dai materiali pericolosi e lo strip-out generale si procederà con le attività di demolizione delle strutture principali (elevazioni, piano seminterrato e fondazioni. A seguire in fine, la realizzazione delle opere provvisionali necessarie a sostenere la viabilità circostante. Queste ultime comprenderanno: paratie realizzate con pali (dette «berlinesi») da realizzarsi lungo i lati ovest e sud del sito, ovvero lungo via Cazzaniga e verso il parcheggio lato Parco Lambro, e il puntellamento strutturale dell’intercapedine di via Rizzoli, da mantenere inalterata, essendo di proprietà del Comune di Milano.

La demolizione dell’iconico edificio, interamente costruito in calcestruzzo armato, segna un punto di svolta cruciale di un progetto che scava – letteralmente – nella storia di Milano. La struttura è, infatti, una delle ultime parti rimaste escluse dalla riqualificazione della maxi-area realizzata negli anni 2000, quando venne costruita la nuova sede di RCS Mediagroup con il suo villaggio e la torre di 80 metri. Un progetto firmato dagli architetti Boeri, Barreca e La Varra, ispirato a una «libreria urbana». La demolizione riguarda infatti:

- il corpo principale di via Rizzoli (lotto A), un tempo adibito a uffici di quattro piani più sottotetto e seminterrato, (“Stecca Rizzoli”),

- il corpo disposto lungo via Cazzaniga (lotto B, da sottoporsi a bonifica di rame nel sottosuolo, per una profondità massima di 3 metri), con due piani fuori terra più seminterrato e sottotetto, adibito un tempo ad attività industriali,

- una serie di edifici che completano l’area in elevazione (lotto C) quali la vecchia centrale termica, l’ex tipografia, l’area stampa, l’area di stoccaggio merci etc;

- le aree residuali dell’edificio interrate e le strutture della guardiania lungo via Cazzaniga, all’angolo sud del sito (lotto D).

Le opere provvisionali, invece, vedranno la realizzazione di berlinesi che avranno una duplice funzione: in una fase transitoria, fungeranno da sostegno provvisionale dello scavo (di altezza variabile tra 6 e 7 m), a seguire, in via definitiva, diventeranno un sostegno delle sovrastrutture dell’edificio. Tali opere saranno realizzate su tre fronti specifici: fronte 1, lungo via Cazzaniga in corrispondenza della zona di scavo più profonda; fronte 2, posta sui restanti tratti, nelle zone di approfondimento «ordinario», fronte 3, disposta intorno ai 6 pozzi disperdenti all’angolo sud tra via Cazzaniga e il parcheggio. Infine, sarà predisposto un sistema di puntellamento dell’intercapedine in via Rizzoli.

Oltre a queste opere, i «Preliminary works» saranno completati dallo scavo di sbancamento generale, realizzazione dello strato di materia prima secondaria derivante dal recupero delle macerie di demolizione e successivo strato di magrone. Alla conclusione dei lavori il sito costituirà un grande invaso dove si potrà accumulare acqua durante i periodi di forte piovosità per tale motivo verrà realizzato anche un sistema di drenaggio specifico, tale sistema preserverà lo strato di magrone e lo strato di sottofondazione che saranno il punto di partenza dei lavori di costruzione del nuovo edificio.

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