Economia / Bergamo Città
Venerdì 11 Marzo 2011
Rapporto sulle piccole imprese:
ripartire dai mercati esteri
La ripresa la sia aggancia proiettandosi da subito sui mercati esteri. Una strategia importante, facilitata per una realtà economica votata all'export come quella bergamasca, ma che trova ancora significative resistenze tra le piccole imprese orobiche.
La ripresa la sia aggancia proiettandosi da subito sui mercati esteri. Una strategia importante, facilitata per una realtà economica votata all'export come quella bergamasca, ma che trova ancora significative resistenze tra le piccole imprese orobiche, che restano oggi focalizzate sulle emergenze.
Ed è per questo che, centrale, diventa il rapporto di collaborazione con la realtà bancaria che deve fare da sprone per stimolare strategie di sviluppo.
È quanto emerso nel corso della presentazione del Settimo Rapporto delle Piccole Imprese di UniCredit, presentato a Bergamo da Monica Cellerino, responsabile per il Territorio della Lombardia di UniCredit e da Luca Marcaletti, responsabile della direzione commerciale Famiglie&Pmi di UniCredito di Bergamo.
«Dalla ricerca emerge che il 6,3% delle piccole aziende bergamasche che abbiamo intervistato (un focus di oltre un centinaio di aziende orobiche nel panel di quasi mille aziende in Lombardia, ndr) sviluppa il proprio business principalmente oltre i confini nazionali. È una dato che deve migliorare perché la strada concreta per consentire alle nostre imprese una crescita più stabile ed equilibrata è il giusto mix tra mercati di sbocco domestici e internazionali».
In questa strategia, per Cellerino aree di interesse sono quelle dei Paesi dell'Est Europa: «Rappresentano un ottimo punto di partenza per sostenere relazioni commerciali impostando, nel contempo, logiche di internazionalizzazione».
In attesa che, un'area importante come il Mediterraneo – oggi turbata dalle crisi geopolitiche di questi mesi – possa essere un'altra significativa opzione di crescita a noi vicina. «Senza dimenticare che Asia e Sud America possono essere considerate, seppur geograficamente più lontane, territori di grande intresse».
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