Rallenta il mercato del mattone

Rallenta il mercato del mattonePandini (Aceb): si sente la crisi ma la gente vuole case nuove e di qualità

Il mercato immobiliare frena. L’investimento nel mattone, dopo quattro anni da protagonista, rallenta; anche se la situazione rimane positiva. Il mercato immobiliare, secondo le previsioni, non toccherà più i livelli esagerati degli anni passati ma continuerà ad essere una buona fonte di investimento.

L’argomento è stato affrontato ieri a un convegno organizzato dalla «The Independent Investment Society», associazione che promuove l’investimento, in collaborazione con «Twice Sim», società specializzata in servizi di consulenza per investitori. All’incontro ha partecipato anche Giulio Pandini, presidente dell’Associazione costruttori edili di Bergamo, che ha disegnato un quadro globale del mercato immobiliare in Italia mettendo in primo piano l’andamento della bergamasca. «Secondo le previsioni - ha spiegato Pandini - a livello nazionale, nel corso del prossimo anno, il mercato che soffrirà di più sarà quello industriale, mentre il futuro sembra buono per la grande distribuzione». Stando ai dati, infatti, l’investimento nel campo industriale passerà dal 2,5 per cento a meno 3 per cento di fatturato, mentre il commerciale salirà da 5,7 a 6,1 per cento. «I valori negativi del settore industriale sono dovuti alla chiusura di molte industrie che trovano più conveniente spostarsi all’estero - ha sottolineato Pandini - per quanto riguarda il commerciale, invece, moltissimi investitori stranieri approderanno in Italia favorendo la grande distribuzione ma mettendo ancora più in crisi quella piccola». Stabile l’investimento sull’abitazione che subirà un forte rallentamento: «Molte famiglie, negli ultimi quattro anni, hanno comprato la prima casa oppure hanno investito sulla seconda - ha puntualizzato Pandini - quindi la richiesta non è più così forte». Per quanto riguarda Bergamo, la situazione è abbastanza positiva anche se il calo nel settore dell’investimento industriale comincia già a farsi sentire: «In questi ultimi anni, Bergamo è stata una della città lombarde cha ha creduto di più nel mattone - ha spiegato Pandini - ma adesso purtroppo il cattivo momento economico si registra anche da noi. I capannoni nuovi sono pochi e molti di quelli vecchi stanno chiudendo, un esempio che vale per tutti è quello del settore tessile». Nella nostra provincia, però, l’investimento nel residenziale tiene: «La nostra è una città ricca - ha evidenziato Pandini - la gente cerca case nuove e di qualità». Nel corso dell’incontro, lo studio sul mercato immobiliare ha interessato diversi ambiti: Umberto Ronsisvalle, della «Twice and Partner Advisers», ha analizzato il punto di vista degli investitori, mentre Roberto Brusita, dello Studio Camozzi e Bonissoni di Milano, si è soffermato sulle questioni di tipo normativo. Roberto Romoldi, della direzione Private Banking di Banca Intesa, ha invece sottolineato l’attenzione crescente che gli istituti di credito stanno cominciando a dare all’investimento nel mercato immobiliare.

(04/11/2004)

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