Economia
Martedì 03 Ottobre 2006
Quote latte, stangata per l’Italia
Metà delle multe in Lombardia
Più che raddoppiato il numero di allevatori orobici multati
Raddoppia in Bergamasca il numero degli allevatori multati per aver superato i limiti fissati per le quote latte: dai 75 del periodo 2004-2005 sono diventati 162 nel 2005-2006. Per i produttori orobici sono in arrivo sanzioni per un totale di oltre 14 milioni di euro. La Commissione europea, per il mancato rispetto delle quote di produzione nella campagna 2005-2006, ha punito nove Stati. Ma è l’Italia a pagare il prezzo più alto: 188,8 milioni di euro, su un totale europeo di 377. Dei 188 milioni che si dovranno pagare in Italia, ben 83,3 milioni sono in capo alla Lombardia. E solo Brescia supera Bergamo.
I dati delle province lombarde:
Bergamo 162 (14,020 milioni)
Brescia 560 (33,203 milioni)
Como 12 (0,088 milioni)
Cremona 277 (12,775 milioni)
Lecco 13 (0,594 milioni)
Lodi 107 (3,593 milioni)
Mantova 433 (8,740 milioni)
Milano 152 (7,123 milioni)
Pavia 29 (1,599 milioni)
Sondrio 4 (0,528 milioni)
Varese 25 (1,032 milioni)
Sono quindi 1.774 gli allevatori lombardi colpiti da sanzione. Un dato in forte aumento se rapportato alla stagione precedente quando le multe furono 396 per 54,8 milioni di euro. La produzione di latte in Lombardia nel 2005-2006 (quota consegne) è stata di 42,75 milioni di quintali (corrispondente al 39,3% della produzione nazionale pari a 108,6 milioni di quintali), con un aumento di 1,46 milioni di quintali rispetto all’anno precedente.
«Il nuovo e forte incremento delle multe, in particolare alla Lombardia, sottolinea ancora una volta l’urgenza di una riforma di carattere comunitario in materia di quote latte e la necessità di dare un segnale di stop definitivo a chi continua a commercializzare latte in nero e a non pagare gli importi dovuti». È il commento di Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all’Agricoltura della Lombardia.
«È cresciuto molto - continua Viviana Beccalossi - il numero dei produttori chiamati a pagare sanzioni di entità ridotta ed è diminuito il numero dei produttori chiamati invece a pagare gli importi più pesanti. Ciò è causato dall’impossibilità di acquistare nuove quote a fronte di un aumento nazionale e regionale della produzione».
«Da anni - sottolinea Viviana Beccalossi - chiedo che sia riaperta la trattativa in sede europea per consentire una compensazione delle produzioni a livello comunitario. Non è accettabile l’anomalia di Paesi europei che producono meno della quota loro assegnata senza la possibilità di un recupero delle quote non prodotte a favore di realtà, come l’Italia, in sovrapproduzione storica, fin dal primo anno di applicazione di questo particolare sistema che appare a tutti ormai superato. A livello nazionale, infine, occorre abbattere le barriere che in modo strumentale alcune regioni hanno voluto costruire alla libera circolazione delle quote latte».
E l’assessore sottolinea la necessità di rilanciare una azione forte e vigorosa contro chi da dieci anni non paga le multe, e contro chi ancora impunemente continua a produrre latte in nero. In tal senso sono lieta di constatare che il Ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, voglia seguire la linea di ’tolleranza zero’ intrapresa da tempo da Regione Lombardia
Le sanzioni i Europa
I livelli massimi sono stati superati anche da Polonia (91,47 milioni), Germania (62,04), Spagna (4,10), Repubblica Ceca (5,12), Austria (22,87), Portogallo (0,12), Cipro (0,77) e Lussemburgo (0,88). Insomma il 90% delle multe europee sono a carico dei produttori italiani, polacchi e tedeschi, anche se la cifra per la Polonia verrà rivista grazie a un trasferimento di quote inutilizzate.
L’eccedenza di produzione in Europa è stata complessivamente di 1,22 milioni di tonnellate di latte, di cui quasi 611.000 in Italia. Dal 2000 le multe europee all’Italia hanno raggiunto 1,14 miliardi di euro: le punte più elevate sono state nel 2002-2003 e proprio nel 2005-2006). In Italia i produttori sono più di 46.000, ma si stima che le eccedenze vengano prodotte da un piccolo numero (tra 1000-1500) di «irriducibili».
(03/10/2006)
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