Quella che è appena iniziata è una settimana importante per i produttori di latte, perchè gli aventi diritto riceveranno le restituzioni di quanto versato per le operazioni di compensazione previste dal regime delle quote latte. I dati comunicati nei giorni scorsi dall’AGEA, relativi ai risultati definitivi delle operazioni di restituzione - compensazione delle quote latte per la campagna 2007/2208, hanno messo in evidenza la totale restituzione del prelievo a tutti i produttori di montagna, zone svantaggiate, blocco delle movimentazioni, quota “ B “ tagliata e per la prima volta anche ai produttori con esubero entro il 20% in regola con i versamenti mensili previsti dalla legge n° 119/03.Per quanto riguarda la provincia di Bergamo i dati sono i seguenti: quantità prodotta in kg 357.088.199, esubero kg 50.504.949, aziende a prelievo 76, ammontare totale del prelievo € 11.502.000.“I risultati di questa compensazione sono positivi – afferma il presidente della Coldiretti di Bergamo Giancarlo Colombi – perchè evidenziano una diminuzione del prelievo rispetto agli anni scorsi. Il dato che emerge con forza è che sono state premiate le aziende che hanno operato nel rispetto delle regole. E questo ha un significato particolare se si considera che la realtà lattiero-casearia è composta da numerosi soggetti, con interessi diversi e spesso contrapposti e che quindi c’è il rischio che prevalga la confusione del mercato”. Confrontando i dati delle compensazioni degli ultimi anni a livello nazionale si vede che le aziende a prelievo sono sensibilmente diminuite e le compensazioni sono passate dal 97% della campagna 2005/06 al 43% del 2006/07 e poi al 100% della campagna attuale.“ La Coldiretti – precisa Colombi - si è sempre battuta con azioni sindacali e giudiziarie per tutelare i propri associati che si sono impegnati a rispettare quanto previsto dalla normativa, l’esito della compensazione attuale è frutto di questo nostro impegno. Ora bisogna prendere atto concretamente che non si possono applicare a tutti Paesi della Ue gli stessi criteri di ripartizione delle quote e che per l’Italia, deficitaria per quanto riguarda la produzione di latte, serve una percentuale di quote produttive più alta rispetto agli altri Paesi”. (11/08/2008)
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