Produzione rurale, Italia al top
Verdure, Bergamo leader

L'Italia sorpassa la Francia sulla produzione agricola per ettaro e raggiunge il primato europeo, uno scenario in cui la provincia di Bergamo è in linea coi risultati nazionali. «La situazione bergamasca – conferma, infatti, Giancarlo Colombi, presidente provinciale Coldiretti – rispecchia l'andamento nazionale dei primati di produzione in quintali per ettaro, anche se questi primati non hanno creato reddito in più nelle aziende. Ecco perché, come Coldiretti, sosteniamo la filiera corta, per puntare sulla qualità e distinguere la nostra agricoltura dalle altre».

Qualità e territorialità «che faranno sempre più la differenza in termini competitivi – continua Colombi –, perché a livello quantitativo non si può andare oltre ai livelli di rendimento raggiunti oggi». «L'agricoltura bergamasca nel suo complesso e a buon diritto, con alcuni esempi di eccellenza particolare, può vantarsi di contribuire ai primati e ai successi dell'agroalimentare made in Italy – sottolinea Renato Giavazzi, presidente provinciale Confagricoltura –. Non si tratta necessariamente di produrre di più, bensì di aggiungere valore a ciò che si produce. Ciò può dipendere dalla qualità, dalla tipicità, dallo sviluppo delle attività connesse e complementari, dalle garanzie offerte in materia di sanità».

La Bergamasca è, tra l'altro, terra di primati: secondo i dati forniti dalle associazioni di categoria del territorio, dalla sicurezza e sanità alimentare al primato nazionale in numero di formaggi Dop (8 su 43 italiani) siamo leader, con Brescia, nella produzione di verdure di quarta gamma, primi a livello regionale per numero di fattorie didattiche (su 184 registrate, 45 sono orobiche, cui vanno aggiunte altre 15 già attive e non ancora registrate), secondi in Lombardia per numero di distributori di latte fresco (77, dopo Milano che ne ha 78) e quarti per numero di aziende agrituristiche (121). Come dato specifico di Coldiretti, inoltre, su 1.300 aziende regionali di vendita diretta, circa 250 sono a Bergamo.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 14 dicembre