Prezzi a Bergamo a novembre
Sale la casa, scendono i trasporti

Nel mese di novembre l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività, a Bergamo, registra una variazione di -0,1% quindi in diminuzione rispetto al mese scorso. Il tasso tendenziale, ovvero, la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, si attesta a +0,3%, invariato rispetto al mese scorso.

La variazione più marcata registrata nel mese è quella, in aumento, della divisione«Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e combustibili» a causa degli aumenti del gas, delle spese condominiali, del gasolio da riscaldamento e altri combustibili solidi, mentre sono in controtendenza gli idrocarburi liquidi (butano, propano, ecc.).

Crescono anche le «Comunicazioni» dove salgono gli apparecchi per la telefonia sia fissa che mobile; e «Abbigliamento e calzature» con crescita nei prodotti quali indumenti per donna e scarpe. Sono complessivamente in aumento anche i «Prodotti alimentari e bevande analcoliche» dove le crescite di patate, prodotti ittici, farina, carni, frutta fresca, cioccolato e riso sono solo in parte controbilanciate da cali nei vegetali surgelati, confetture, marmellate, miele, olio di oliva e piatti pronti.

La divisione con la diminuzione più evidente è quella dei «Trasporti» nella quale calano i voli nazionali e internazionali, il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, il trasporto ferroviario passeggeri, la benzina, il gasolio, le biciclette, mentre salgono pezzi di ricambio e i lubrificanti.

Scende anche nel complesso «Ricreazione, spettacoli e cultura» dove scendono i pacchetti vacanza, i supporti con registrazioni di suoni, le riviste e periodici, gli articoli per giardinaggio, i servizi veterinari, gli apparecchi e gli accessori per il trattamento dell’informazione; mentre salgono gli apparecchi per la ricezione, registrazione e riproduzione e la narrativa.

Cali seppur più contenuti in «Altri beni e servizi» a causa della diminuzione nelle spese bancarie e finanziarie e nei «Mobili, articoli e servizi per la casa» dove scendono gli articoli domestici non elettrici. Invariati «Servizi sanitari e spese per la salute», «Istruzione» e «Servizi ricettivi e di ristorazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA