Borsa, +7,1 del Banco Popolare
Nasce il colosso dell’informazione

Spinta dalle banche Piazza Affari chiude sui massimi di seduta (+1,08%), migliore tra le Borse del Vecchio continente, e snobba l'apertura incerta di Wall Street e il downgrade di Moody's all'outlook dei titoli di Stato cinesi.

A Milano la peggiore è Luxottica (-4,6%) dopo i conti sotto le attese in termini di redditività; giù anche le utility con Terna (-1,8%), A2A (-1%) e Snam (-0,8%). Forti acquisti invece sulle banche, in attesa che si sblocchi la fusione tra Banco Popolare (+7,1%) e Bpm (+4,8%); anche Unicredit recupera il 5,2%, come Ubi Banca (+3,42), mentre fuori dal listino principale spiccano il +15,9% de L'espresso e il +7,2% di Rcs sulle ipotesi di aggregazione tra La Stampa e Repubblica.

Sul fronte dei cambi, l'euro passa di mano a 1,083 dollari (1,0853 dollari martedì in chiusura) e a 123,4 yen (123,33 yen), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 113,98 (113,63). Il petrolio recupera l'1,3% con il Wti a 34,84 dollari al barile.

In serata l’annuncio: Fca ha siglato un memorandum d’intesa per una fusione tra Itedi, la società nell’editoria di Fiat Chrysler Automobiles, e il gruppo Editoriale l’Espresso per dar vita al primo gruppo editoriale italiano. Fca avrà il 16%, la controllata della famiglia Perrone sarà al 5%. Lo comunica Fca in una nota. Le quote Rcs di Fca verranno distribuite ai propri soci. Nella nota Fca afferma che l’operazione prevista per distribuire le azioni Rcs ai propri soci avviene «coerentemente con la decisione di concentrarsi nelle attività automobilistiche».

«L’accordo che abbiamo raggiunto con il Gruppo l’Espresso porterà alla creazione di una nuova realtà nella quale fonderemo tutte le nostre attività editoriali. La società sarà leader nel settore dell’informazione in Italia, in grado di offrire la più ampia e completa gamma di contenuti e di servizi giornalistici, in forma cartacea e digitale». È quanto afferma John Elkann in una lettera ai dipendenti Itedi.

«È proprio guardando al futuro che oggi annunciamo questo nuovo Gruppo editoriale - aggiunge - , il quale rappresenta insieme un avvincente progetto imprenditoriale nel mondo dei media e un atto di fiducia nei confronti dei giornali. La sua e la nostra missione non sarà adattarsi alle novità, ma al contrario guidare e se possibile anticipare i cambiamenti che continueranno a emergere a ritmo incessante nel nostro settore: una certezza, questa, che rende così unico, interessante e vivo il mondo dell’informazione».

Cir avrà oltre il 40% dell’Espresso dopo la fusione con Itedi. Lo comunica la società in una nota. Le due aziende editoriali insieme hanno registrato nel 2015 ricavi per 750 milioni. «L’operazione - segnala - consentirebbe di unire la forza di testate storiche autorevoli quali la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e i numerosi giornali locali del Gruppo Espresso, che nel 2015 hanno raggiunto nel loro insieme circa 5,8 milioni di lettori e oltre 2,5 milioni di utenti unici giornalieri sui loro siti d’informazione».

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