Passaggio da Auchan a Conad
Curno, dipendenti preoccupati

«Dopo la rottura la tavolo negoziale presso il ministero – dichiara Alberto Citerio, segretario generale Fisascat Bergamo –, facciamo partire iniziative territoriali per gestire al meglio i passaggi da un’insegna all’altra, nell’esclusivo interesse dei lavoratori e delle loro garanzie».

Proseguono le grandi manovre per la soluzione della vicenda legata all’acquisizione di Auchan da parte di Conad. Dopo lo strappo consumato al tavolo sul trasferimento dei primi 109 negozi più performanti del Gruppo Auchan che transiteranno al sistema Conad entro il mese di marzo 2020, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sollecitato una richiesta di incontro al ministero dello Sviluppo economico confermando lo stato di agitazione dei lavoratori.

I sindacati puntano il dito contro la mancanza di chiarimenti rispetto agli «interventi che Conad vorrebbe adottare per rilanciare la rete vendita di Auchan e Sma» come anche rispetto al «perimetro dei punti vendita» e al «futuro occupazionale dei 18mila dipendenti». Nella giornata di venerdì 11 ottobre, intanto, si sono tenute nuove assemblee con i dipendenti Auchan a Curno.

«La preoccupazione tra i lavoratori era palpabile – dice Monica Olivari, di Fisascat Cisl Bergamo –. La chiusura senza accordo del tavolo al Ministero ha lasciato nei dipendenti numerose perplessità e incertezze più marcate delle volte precedenti, anche in quelli di Curno che sono tra quelli che hanno definito un percorso».

Infine, martedì 15 ottobre, le organizzazioni sindacali incontreranno, a Milano, Cia, Commercianti Indipendenti Associati, ovvero la Cooperativa di dettaglianti che associa imprenditori Conad di alcuni territori del Nord Italia, che dovrà gestire l’acquisizione e la ripartenza del supermercato all’interno del centro commerciale di Curno. «Dopo la rottura la tavolo negoziale presso il ministero – dichiara Alberto Citerio, segretario generale Fisascat Bergamo –, facciamo partire iniziative territoriali per gestire al meglio i passaggi da un’insegna all’altra, nell’esclusivo interesse dei lavoratori e delle loro garanzie».

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