Occupazione, Bergamo resta un’isola felice

Bergamo e la sua provincia si confermano un’isola felice per chi è in cerca di lavoro. Stando ai dati elaborati dall’Istat, Bergamo è secondo soltanta a Lecco nella classifica nazionale del più basso tasso di disoccupazione complessivo: 1,9% contro una media nazionale scesa nel 2003 all’8,7%. Al terzo posto si colloca Bolazano (2,0%), davanti a Bologna (2,3%), Novara (2,4%) e Piacenza (2,5%),

Disaggregando il dato, mentre Lecco può vantare anche la minor percentuale nazionale di donne in cerca di occupazione, Bergamo occupa il primo posto nella classifica maschile con una media dello 0,5%. Va meno bene in campo femminile, dove la nostra provincia s’assesta su un tasso di disoccupazione del 4,2%.

Il volume «Forze Lavoro, media 2003» dell’Istat descrive anche l’altra faccia della medaglia: un viaggio nel profondo sud con Reggio Calabria e Vibo Valentia dove oltre un quarto della forza lavoro non trova sbocchi. La disoccupazione complessiva è rispettivamente del 27,5 e 24,9%, circa il triplo della media italiana. Proprio Vibo Valentia, poi, può vantare il triste primato della disoccupazione femminile, pari addirittura al 37,8%.

Anche se quella che emerge dai dati Istat é ancora una volta un’Italia che viaggia a due velocità sul fronte della disoccupazione, si conferma una tendenza di avvicinamento. Miglioramenti più consistenti nella riduzione delle persone in cerca di lavoro sono infatti segnalati nel Mezzogiorno (che passa dal 18,3% 2002 a 17,7% nel 2003) mentre nel Nord e nel Centro la contrazione è più contenuta (rispettivamente dal 4 al 3,8% e dal 6,6 al 6,5%). Calabria (23,4%), Campania (20,2%) e Sicilia (20,1%) restano le regioni con i più alti tassi di persone che non riescono a trovare un’occupazione mentre le aree del paese dove il problema è minore sono il Trentino Alto Adige (2,4%), l’Emilia Romagna (3,1%) e il Veneto (3,4%).

(05/02/2004)

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