
Economia / Bergamo Città
Sabato 07 Marzo 2015
Occupati: 17 mila in meno in sei anni
A Bergamo va peggio che in Lombardia
Il livello dell’occupazione in Bergamasca è diminuito nel corso degli ultimi sei anni di oltre 17 mila unità con un calo del -3,8%.
Ma quello che preoccupa di più è che la variazione negativa nella nostra provincia è più marcata di quelle registrata per l’Italia (811 mila occupati in meno pari al -3,5%) e ancor più rispetto a quella in Lombardia (37 mila occupati in meno pari al -0,9%).
Il dato emerge dalla relazione del Servizio Studi della Camera di Commercio di Bergamo. La perdita di occupazione nell’ultimo anno - 8.700 lavoratori in meno - è consistente ma, sottolineano dalla Camera di Commercio, «va probabilmente ridimensionata tenendo conto delle oscillazioni piuttosto erratiche successive al 2011 e della crescita “anomala” nel 2013». Per questo motivo si è preso un riferimento di più lungo termine, cioè il periodo pre-crisi rappresentato dal dato medio del 2008.

La riduzione degli occupati riguarda in larghissima parte i dipendenti (-16 mila tra 2008 e 2014) e in minor misura i lavoratori indipendenti (un migliaio in meno nei sei anni). È dovuta alle massicce perdite dell’industria (14 mila occupati in meno nell’arco dei sei anni nell’industria in senso stretto e ben 17 mila in meno, pari al -30%, nell’edilizia), parzialmente compensate dai servizi (che crescono di 10 mila occupati tra 2008 e 2014 con un contributo di 11 mila nelle altre attività dei servizi e una perdita di un migliaio di occupati nel commercio, alberghi e ristoranti). Gli occupati in agricoltura aumentano di poco ma costantemente negli ultimi tre anni sia a Bergamo che in Lombardia.
I tassi di occupazione, cioè il rapporto tra occupati e popolazione in età lavorativa, sono in calo costante per i 263 mila occupati maschi a Bergamo: dal 77,5% negli anni pre-crisi al 70,4% nel 2014, un valore per la prima volta inferiore al dato medio regionale anche se pur sempre superiore alla media nazionale.
Le donne occupate a Bergamo (184 mila nel 2014) sono aumentate rispetto al 2008 ma il tasso di occupazione femminile a Bergamo (51,4% nel 2014) non accenna a salire e resta sempre molto distante dal valore medio regionale (57,5%).

I tassi di occupazione per classi di età evidenziano un drastico peggioramento per i giovani nell’età cruciale per il lavoro: a Bergamo il tasso di occupazione tra i 18 e i 29 anni cala nel 2014 al 44,1% (era al 51,7% solo un anno prima), un valore sempre superiore al dato medio nazionale (34,7%) ma che scende al di sotto della media lombarda (46,8%). Tra le giovani donne tra 18 e 29 anni il tasso di occupazione cala al 38,5%.
All’altro estremo, l’innalzamento dell’età pensionistica sospinge il tasso di occupazione tra i 55 e i 64 anni di età al 43,7%, contro il 36% dell’anno precedente.
Tutti i dettagli nello studio allegato
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Stefano Maringoni
10 anni, 2 mesi
quoto in pieno... ma è anche colpa degli italiani che si fanno intortare se la politica è questa...! Dovremmo essere un popolo attivo, capace informarsi consapevolmente (e non passivamente attraverso la tv...) ma alla fine preferiamo l'isola e Sanremo!
Domenico Pasqualini
10 anni, 2 mesi
Matteo il Pinocchio direbbe : Servizio studi Camera di commercio...sono solo dei GUFI...Sempre lui...Vorrei un Italia ottimista che vede la ripresa vede gli oltre 1000 dipendenti assunti dalla Fiat che sono frutto del Job act ! Renzi sà cosa penso ? Non è sicuramente colpa sua se l'Italia e parte dell'Europa sono cosi ridotte ma veda almeno di non sparare fregnacce in continuazione e si faccia da parte il prima possibile...la gente non ha bisogno di essere presa per i fondelli...con lei al governo la situazione può solo peggiorare e i fatti parlano da soli !!! Spero solo che la parabola della crisi stia pian piano scemando e che la difficile e lenta ascesa sia dietro l'angolo, anche se a mio avviso ci vorranno anni per tornare ad essere concreti...se cosi' fosse non crediate che sia merito di Renzi...è solo dovuto al fatto che la crisi non può essere eterna...i veri protagonisti di un eventuale ripresa non si chiamano nè Matteo nè PD e neanche il resto del panorama politico italiano, che attualmente fà veramente vomitare !