Economia
Sabato 24 Dicembre 2011
Nolan, la crisi non fa paura
Avanti con gli investimenti
Di fronte alla congiuntura, il gruppo Nolan, leader in Italia e in Europa, ha avviato da tempo una serie di contromisure. «Abbiamo ridotto i costi non necessari, senza toccare però gli investimenti in ricerca e sviluppo, in strutture produttive e in attività commerciale».
Le vendite di caschi non riescono ad evitare la caduta del mercato delle moto, sceso, nel periodo della crisi, del 40-50% in Italia e nella fascia europea mediterranea e del 20% circa nel Nord Europa, dove peraltro si inizia a intravedere qualche segnale di ripresa.
Di fronte a questa congiuntura, il gruppo Nolan, leader in Italia e in Europa, ha avviato da tempo una serie di contromisure. «Abbiamo ridotto i costi non necessari, senza toccare però gli investimenti in ricerca e sviluppo, in strutture produttive e in attività commerciale - spiega l'amministratore delegato Marco Taschini -. E in un mercato in calo, questo ci ha permesso comunque di aumentare la quota di mercato».
Nella riorganizzazione rientra anche una semplificazione della struttura per arrivare da tre società (Grex, che produce il marchio omonimo, e Opticos, che produce il marchio Nolan, di Brembate Sopra e Nolan Helmets, che produce il marchio x-Lite di Valbrembo) ad una sola. La Grex è già stata incorporata quest'anno dalla Opticos, che l'anno prossimo incorporerà anche la Nolan Helmets assumendo probabilmente la nuova denominazione «Nolan Group», il nome adottato anche dalle controllate società di distribuzione in Francia (Nolan Group France) e in Germania (Nolan Group Deutschland).
La riorganizzazione nel gruppo toccherà anche gli spazi produttivi. Con un investimento di 10 milioni è stato aperto ad agosto un nuovo stabilimento di 8 mila metri quadrati sempre a Brembate Sopra vicino al quartiere generale. «È un investimento pensato nel 2007, in un mercato diverso, che ci chiedeva un ampliamento di spazi - spiega Taschini -. Adesso, in una situazione differente, ci consente comunque una razionalizzazione della catena produttiva, con eliminazione di diseconomie, e una concentrazione a Brembate Sopra delle attività ora a Valbrembo».
Nonostante l'attenzione ai costi, con un fatturato sceso del 7% a 46 milioni, il bilancio dell'esercizio 2010-2011, chiuso al 31 agosto, ha visto per la prima volta un «rosso», seppure di soli 100 mila euro.
Il risultato del 2011 è stato ottenuto con minori pezzi (circa mezzo milione), ma di maggiore valore.
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