Il terziario cresce nella Pianura Bergamasca. Occorre però sostenerlo, dargli qualche spinta per capitalizzarne al massimo le opportunità. E’ quanto emerso da una ricerca presentata al convegno dedicato all’andamento e all’evoluzione del terziario nella Bassa tenutosi in Università. La ricerca in questione è stata realizzata in collaborazione con il CASI, Centro di ricerca per le analisi statistiche e per le indagini campionarie. Si tratta di un centro interdipartimentale del Dipartimento di matematica, statistica, informatica e applicazioni dell’Università di Bergamo.Bergamo è una delle poche province in Italia che sta dando un contributo avanzato e concreto allo sviluppo del territorio, accompagnandolo nella sua continua e costante evoluzione, in sintonia con quanto è avvenuto e sta avvenendo in altre realtà lombarde vicine, in primis Milano.Molto incoraggianti sono i segnali di sviluppo del terziario nella Bergamasca in generale, dove troviamo queste traiettorie: +22% di nuove imprese rispetto al +4% italiano, +24% di occupati (+5% nel resto del Paese), +46% del fatturato (+15%). Nella Bassa si registra un’ulteriore dinamicità: il 44% delle nuove assunzioni serve per soddisfare la richiesta di nuove figure professionali. Di queste, nel 2008 ben il 42,7% sarà assorbito dall’area commercio, comunicazione e marketing (contro l’11% del resto della Bergamasca). (18/06/2008)
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