Confindustria Bergamo ha aperto le celebrazioni del suo centenario e del ruolo svolto dall’industria per lo sviluppo del territorio con un’assemblea dell’organizzazione alla nuova Fiera alla presenza del presidente della Confindustria nazionale Luca Cordero di Montezemolo e del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro.
Il fresco annuncio di 370 esuberi in tre industrie bergamasche (Beiersdorf di Brembate, Chemtura di Pedrengo e Toora di Carobbio) ha guastato di certo il clima di festa.
«Sono episodi sicuramente dolorosi innanzitutto per le persone coinvolte e lo sono anche per noi», sottolinea il presidente di Confindustria Bergamo Alberto Barcella che conferma l’impegno dell’organizzazione per attenuare l’impatto delle crisi occupazionali. Per Barcella va prestata attenzione ai problemi occupazionali emersi negli ultimi giorni, senza perdere di vista il fatto che la situazione generale è comunque favorevole. Allo stesso tempo lancia un monito sulle motivazioni per cui certe multinazionali decidono di trasferirsi. «Non lasciano Bergamo – sottolinea – ma l’Italia».
Il presidente di Confindustria, Montezemolo, ha parlato a largo raggio partendo dal clima «di veleni, di risse, di contrapposizione frontale su tutto e su tutti che è esattamente l’opposto di quanto si aspetta il Paese reale dalla politica e di ciò che il mondo imprenditoriale sollecita».
«Nel Paese - ha aggiunto - c’è il rischio che si acuisca il malcontento e la sensazione di un Paese costretto al fai da te di fronte a tempi di risposta incompatibili, a una pressione fiscale che diventa insopportabile, non tanto nella quantità ma perché in cambio non riceviamo servizi di livello adeguati». Montezemolo ha affermato denuncia che «per le infrastrutture non ci sono fondi disponibili e il time to market è infinito per colpa di una macchina Paese con troppi passaggi e veti che fanno aumentare tempi e costi a dismisura».
Sotto altra angolazione per Confindustria è necessario correggere gli indicatori economici degli studi di settore: «l’impegno del Governo a rinviare la data dei versamenti in acconto per le imposte sui redditi d’impresa, che si aggiunge al rinvio per la presentazione dei modelli Unico, è un primo risultato di Confindustria ma ciò che serve è correggere gli indicatori economici, che si traducono in una pressione fiscale slegata dall’attività reale dell’impresa e per questo ingiustamente penalizzante nel lungo periodo».
Montezemolo ha esortato le forze politiche a discutere delle riforma istituzionale ed elettorale, mettendosi «insieme al tavolo per discutere nuovi assetti istituzionali e riforma elettorale con l’obiettivo di dare al Paese capacità decisionale e stabilità politica».
A proposito della ripresa, il presidente di Confindustria ha detto che l’Italia si trova di fronte «a una ripresa selettiva e non ancora strutturale. Il sistema Paese non ha offerto un sostegno a semplificare la vita, alleggerendo il peso della burocrazia con un sentimento spesso di contrarietà nei confronti dell’impresa. Occorre favorire le condizioni per la ripresa economica, non mortificarla. Il fattore tempo di risposta diventa un elemento sempre più decisivo».(07/06/2007)
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