Mille brevetti e 20 volte il giro del mondo
La vita del patron Gewiss in un libro

Presentata dall’Università degli Studi di Bergamo l’autobiografia di Domenico Bosatelli: il presidente e fondatore di Gewiss racconta la propria vicenda autobiografica, offrendo alle nuove generazioni uno sguardo su una vicenda personale unica che ha attraversato il Novecento.

«Ho percorso 5 milioni di chilometri in automobile. Ho compiuto 20 volte il giro del mondo. Ho sviluppato oltre 1.000 brevetti industriali. Ho messo sotto le dita di miliardi di persone un tasto simile a quello di un pianoforte per accendere e spegnere la luce. Ho fumato (stupidamente) un milione di sigarette perché il fumo mi ha sempre fatto compagnia soprattutto durante le notti insonni e i viaggi. Ho vissuto 85 battaglie mortali, quanti sono i miei anni». È con queste parole che si apre l’autobiografia di Domenico Bosatelli, presentata giovedì 24 ottobre nella suggestiva aula magna di Sant’Agostino, presso l’Università degli Studi di Bergamo. Oltre 600 i presenti: autorità, imprenditori, manager e tanti, tantissimi studenti, delle scuole superiori e dell’università.

Numeri e parole che però non sono sufficienti a descrivere la partecipazione con la quale la platea e i relatori stessi hanno omaggiato uno dei più grandi imprenditori bergamaschi. Nel breve intervento conclusivo del presidente e fondatore di Gewiss l’emozione della mattinata si è sciolta in un lunghissimo e caldo applauso, un abbraccio tanto intenso e inatteso da provocare un’evidente commozione anche in un uomo del fare come Domenico Bosatelli, non certo abituato a palcoscenici e celebrazioni.

«Io ho vissuto la mia vita da eterno apprendista», ha raccontato Bosatelli, «ho sempre vissuto all’insegna della massima emozione giornaliera. Devo dire che questa giornata mi ha regalato una delle più grandi emozioni della mia vita. Trovarmi di fronte a una platea così prestigiosa è un’emozione davvero stupenda. Guardando le magnifiche arcate di questa aula il mio pensiero va all’inverno del 1954, quando per la prima volta entrai in questo splendido luogo, in occasione della visita militare per l’arruolamento. Eravamo in 180, tutti molto poveri ma pieni di orgoglio e di voglia di vivere. Mai avrei immaginato che dopo 65 anni mi sarei ritrovato in questo stesso posto a raccontare la storia della mia vita. Però mi trovo qua ben volentieri con lo spirito di mettere a disposizione questa mia esperienza ai ragazzi: so quanto ho faticato per cercare di capire dalla vita e ritengo giusto mettere a loro disposizione quello che ho imparato. Ancora oggi a indicarmi la rotta è il desiderio di guardare sempre avanti, superando i miei limiti: se anche solamente uno dei giovani presenti in sala riuscirà a far suo questo sentimento, allora sarà valsa la pena di scrivere questo libro e di vivere questa giornata».

Lontanissima dall’essere un’autocelebrazione, la presentazione del libro «Oltre le stelle» è stata fortemente voluta, in primis dal Rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini. «Le stelle e il rigore morale – ha spiegato il Rettore – hanno tracciato il percorso di vita di Domenico Bosatelli, il quale racconta senza toni enfatici di aver scelto di operare ed agire nella realtà socio economica in cui è cresciuto. Domenico Bosatelli è la testimonianza di un lavoratore che si adopera per orientare la propria volontà verso qualcosa di più elevato, oltre le stelle, ma con la consapevolezza di procedere con i piedi saldamente piantati per terra. La scelta di pubblicare questo libro è un gesto di solidità e di apertura intellettuale. In questo libro si possono toccare con mano i ricordi un uomo che ha vissuto affetti privati, imprese e sfide imprenditoriali in modo visionario».

Scorrendo le pagine del libro, ad emergere in modo evidente è lo spirito di ricerca che ha costantemente animato sia le vicende private che la storia imprenditoriale di Domenico Bosatelli, quando ancora Gewiss era lontana dall’essere concepita. «La curiosità», ha confermato Guglielmo Pelliccioli, moderatore dell’incontro e amico di lunga data di Bosatelli, «è il motore che ha animato l’intera esistenza di Domenico. Una curiosità che è interesse verso il mondo, in ogni suo aspetto, e che permette di raggiungere la piena consapevolezza di noi stessi e del tempo in cui viviamo. Nel raccontarsi, infatti, Domenico descrive e analizza innanzitutto il contesto sociale e storico in cui si collocano i fatti, sui quali si innesta la descrizione dettagliata della vicenda personale e professionale; infine, se ne può ricavare l’evoluzione della sua personalità e le sue riflessioni».

Un percorso dunque che è anche testimonianza del Novecento, dai primi Anni Trenta fino all’oggi, «perché a trarne beneficio siano soprattutto le nuove generazioni», come ha ribadito Imerio Chiappa, dirigente scolastico dell’istituto Itis Paleocapa, intervenuto all’incontro in qualità di relatore. «Leggendo anche solo le frasi evidenziate nel testo, si possono trovare quei valori e quei principi che hanno guidato Domenico Bosatelli nel corso della sua esistenza ma che sono un insegnamento attualissimo e vivo per tutti i giovani».

«Viviamo in un mondo complesso», come ha dichiarato Roberto Ruozi, professore emerito dell’università Bocconi e per oltre vent’anni membro del consiglio di Amministrazione di Gewiss, «in cui soprattutto i giovani hanno perso gran parte delle certezze che hanno avuto gli uomini e le donne della mia generazione. Domenico ha immaginato tutto questo e ha capito che, in un mondo che delle questioni dei giovani si preoccupa assai poco, poteva essere opportuno cercare di dare un contributo alla loro soluzione».

La volontà di concedere la propria esperienza e gli insegnamenti che se ne possono ricavare è testimoniata anche dalla scelta di affidare gratuitamente la distribuzione del libro a Luberg, l’associazione dei laureati dell’università di Bergamo ([email protected]), e all’associazione Ex Allievi Esperia ([email protected]).

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