Calano i protesti in provincia di Bergamo, ma cresce il volume del credito protestato: in controtendenza rispetto alla situazione nazionale. Sono le due facce di una stessa medaglia: quella dell’industria (perché per volumi economici, se rapportata alle dimensioni di un’azienda, si parla di una realtà medio-grande) degli insoluti che nel corso del 2006, nella nostra provincia, ha visto tornare al mittente (ma con lo smacco di chi nel contempo non si è visto saldare i crediti che vantava) assegni e cambiali non «coperti».
Nel corso del 2006, secondo le rilevazioni condotte dall’ufficio studi Lince sulla base dei dati Istat, in provincia di Bergamo sono stati 17.560 i titoli protestati per un controvalore complessivo pari a 58,91 milioni di euro. In termini assoluti, ovvero numerici di titoli di credito, il miglioramento rispetto ai 18.251 protesti del 2005, si attesta al 3,7%. Ma in termini economici, di valore dei titoli protestati, l’incremento è netto: più 14,3% rispetto ai 44,56 milioni del 2005. In termini pratici, il valore medio dei titoli protestati nel 2006 è giunto a circa 3.350 euro, con una crescita di oltre un terzo al valore medio di 2.440 euro che si registrava nel corso del 2005.
Dal punto di vista della tipologia di titoli di credito andati al protesto, in Bergamasca sono risultati «cabriolet» 2.901 assegni per un controvalore di 19,83 milioni di euro circa. Nel 2005 furono 2.719 gli assegni scoperti andati al protesto per un controvalore complessivo di 13,91 milioni. «Boom» quindi, nel 2006, per i protesti d’assegni, cresciuti del 6,7% in numero e del 42,5% in valore, con un importo medio passato a 6.835 euro dai precedenti 5.115 euro (+33%).
Per quanto riguarda le cambiali protestate si sono attestate a quota 12.603 per un valore complessivo di 31,65 milioni di euro. Vale a dire un calo del 18,8% rispetto alle 15.532 cambiali protestate nel 2005 e un incremento del 3,2% rispetto ai 30,65 milioni protestati un anno prima: 2.511 euro il valore medio di una cambiale protestata nel 2006 contro i 1.973 euro del 2005 (+27,5%).
A livello nazionale il numero dei protesti (1,57 milioni di titoli circa) nel 2006 è calato del 5,1% rispetto al 2005, così come è calato il valore complessivo «protestato» (oltre 3,94 miliardi di euro) sceso dell’1,3%.
(05/10/2007)
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