Economia / Bergamo Città
Martedì 11 Ottobre 2022
Maier Cromoplastica, consegnate le prime lettere di licenziamento
La vertenza. Tornaghi, Fiom Cgil di Bergamo: «Ancora attiva l’interlocuzione con la Regione, ma l’azienda resta sorda. Colpisce ora il protagonismo di Confindustria».
Le prime lettere di licenziamento sono arrivate ai lavoratori della Maier Cromoplastica di Verdellino, l’azienda metalmeccanica che lo scorso luglio aveva annunciato l’intenzione di cessare l’attività. Sin dall’inizio della vertenza il sindacato ha condannato le modalità di chiusura scelte dalla multinazionale basca a cui Maier fa capo. Per l’azienda lavorano oggi 82 persone (erano 92 ad inizio vertenza).
«Ci risulta sia ancora attiva l’interlocuzione fra la Regione e la IMR Industries che ha presentato una manifestazione d’interesse per Maier, e dunque nutriamo ancora un filo di speranza per una conclusione diversa della vicenda. Certo, quello che è chiaro è l’atteggiamento intransigente della società basca, che resta sorda a ogni proposta che tenti di salvare i posti di lavoro” ha commentato Vittorio Tornaghi della Fiom Cgil di Bergamo.
Il sindacalista conferma che in queste ore stanno arrivando le prime lettere di licenziamento. «Com Fiom Cgil ci siamo già attivati per agevolare al massimo la presentazione delle domande di Naspi per non fare perdere ulteriori soldi e occasioni lavorative ai lavoratori, che sarebbero ancora legati all’azienda se solo si fosse attivata la Cassa integrazione straordinaria, come richiesto dalle parti sociali e dalle istituzioni».
«In questi giorni abbiamo anche appreso dalla stampa locale la notizia dell’apertura di un tavolo per la ricollocazione dei dipendenti Maier, che ovviamente non ci trova contrari. Ci sorprende molto, però, il protagonismo di Confindustria Bergamo che fino ad ora aveva rinunciato a svolgere un qualche ruolo di rilievo per provare a salvaguardare l’occupazione in un’azienda storica del territorio bergamasco, non trovando neppure il tempo di partecipare ai tavoli di trattativa e agli incontri svolti. Oggi, sulla stampa, si propone come soggetto chiave per la ricollocazione dei lavoratori senza, a nostro giudizio, aver provato fino ad ora a tutelarne davvero gli interessi».
Ricordiamo che dall’annuncio dell’intenzione di chiudere, nel mezzo del periodo estivo, e fino ad ora i lavoratori (con un lungo periodo di presidio ai cancelli) insieme al sindacato ma anche alla Regione e al Mise avevano tentato di trovare soluzioni alternative alla chiusura.
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