Lurano, licenziato il sindacalista
Sciopero a oltranza alla Olvan

Era il rappresentante della sicurezza e delegato Rsu. La denuncia di Fim e Fiom: «Denunciava la scarsa attenzione alla prevenzione».

«Un attacco gravissimo nei confronti della libera attività sindacale, per un rappresentante dei lavoratori combattivo che non si è mai rassegnato ai rischi sulla sicurezza». Così Fim Cisl e Fiom Cgil stigmatizzano il comportamento di Olvan spa, che ha deciso di licenziare Domenico Marzullo, sindacalista, responsabile per la sicurezza e rappresentante nella Rsu, per «comportamenti lesivi dell’onorabilità aziendale».

Le assemblee dei lavoratori, 170 in tutto lo stabilimento di Lurano, hanno appoggiato la richiesta di Fim e Fiom, e venerdì 28 giugno si svolgerà il primo sciopero con presidio dei cancelli, avvio della mobilitazione che le organizzazioni sindacali ritengono utili per richiedere il reintegro del loro rappresentante. La protesta porterà lavoratori a scioperare dalle 12 alle 17.30, a seconda dei turni.

«Olvan spa ha deciso di licenziare Domenico Marzullo attaccandosi a motivazioni formali e pretestuose, noncurante del fatto che nello stabilimento, come denunciato, le situazioni di scarsa sicurezza ha portato a diversi e gravi infortuni» spiega la Cisl in un comunicato. «Il licenziamento del delegato sindacale, come ogni licenziamento, è un fatto drammatico. Diventa odioso quando si colpisce un attivista sindacale che si è sempre battuto per la difesa dei diritti dei lavoratori, primo fra tutto il diritto all’integrità e all’incolumità fisica di ogni collega».

Marzullo è accusato di avere riportato su alcuni social frasi offensive nei confronti dell’azienda, mentre lui si riferiva a trattative e richieste fatte nell’ambito della sua attività sindacale e nell’intenzione di informare i propri colleghi della situazione dei negoziati. La Fim, organizzazione nella quale Marzullo milita, lo dipinge come attivista dinamico e «sognatore, infervorato di valori e interessi per i lavoratori. Ci sta che abbia utilizzato una dialettica forte e accalorata, ma mai uscendo dai binari della discussione sindacale e sempre avendo a cuore la salute dei suoi colleghi».

«Un licenziamento è sempre odioso – continua la nota di Fim e Fiom –. Nel caso di un rappresentante sindacale lo è per tre motivi: lo è nei suoi confronti e nei confronti di tutto il sindacato, ma lo è soprattutto nei confronti dei lavoratori, che vengono espropriati di un rappresentante che sempre e solo avuto l’ossessione di garantire con la sua azione l’incolumità di tutti, anche alla luce dei gravi infortuni ce si sono verificati in azienda. Chiediamo alla Olvan SpA, senza se e senza ma, l’immediato ritorno al lavoro di Domenico».

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