Lucchini russa, Lovere chiede garanzie

A Lovere si aspetta di capire cosa porterà l’ingresso in Lucchini di Severstal, il gruppo siderurgico russo guidato dal quarantenne Alexej Mordashov destinato ad avere il 60% della holding bresciana dell’acciaio. L’operazione è data per certa, anche se ieri a tarda ora non era ancora arrivato l’annuncio ufficiale della firma. Già ieri mattina, comunque, la Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) della Sidermeccanica di Lovere ha chiesto all’azienda un incontro per conoscere nel dettaglio i contenuti dell’accordo.A livello generale, l’aumento di capitale da 450 milioni che darà ai russi la maggioranza del gruppo, con la possibilità di arrivare fino al 70%, e che dovrà superare comunque l’esame dell’Antitrust, è letto come una ricapitalizzazione utile per le casse della Lucchini, su cui pesano ancora le conseguenze della crisi finanziaria che ha portato nel 2003 al piano di risanamento definito in accordo con le banche. Restano però gli interrogativi su quali saranno i piani di sviluppo del nuovo azionista in termini di produzione e di occupazione. I sindacati vogliono garanzie. Severstal, fra l’altro, avrebbe già assicurato di non avere problemi a mantenere gli attuali posti di lavoro e la questione sarebbe stata affrontata direttamente con il fondatore e presidente onorario del gruppo bresciano, Luigi Lucchini, che per primo avrebbe chiesto la salvaguardia del personale.

Da parte aziendale non si commenta e si resta in attesa, anche perché le strategie specifiche di Severstal su Sidermeccanica non si conoscono ancora. «Continuiamo a lavorare tranquilli, cercando di fare del nostro meglio e di fare risultato come è avvenuto anche nel 2004», dice l’amministratore delegato Erder Mingoli. L’anno scorso ha portato 205 milioni di fatturato, di cui 160 a Lovere cresciuta del 14%, con un margine operativo lordo salito a 20 milioni (23,8 Sidermeccanica).

A livello nazionale, l’accordo Lucchini-Severstal scalda il confronto sulla politica industriale del Paese. Il responsabile economico dei Ds, Pierluigi Bersani, commenta: «Ci sono sempre più acquisizioni straniere, ma il governo fa finta di niente»

(09/02/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA