Lucchini: accordo contratto aziendale
La Fiom si spacca, ma la Rsu firma

Dopo numerosi incontri di trattativa, durata circa 8 mesi, nella sede dell’Aib, nella serata di mercoledì 11 febbraio è stato sottoscritto tra la Lucchini R.S., la Fim Cisl e la Uilm Uil di Bergamo (tra le organizzazioni sindacali si è sottratta alla firma la Fiom Cgil di Vallecamonica Sebino e quella regionale), nonché tutta la Rsu aziendale (compresi i delegati Fiom presenti) un «documento di sintesi» di accordo relativo alla parte economica, riguardante il rinnovo del contratto aziendale per il triennio 2015-2017.

Il documento definisce tutta la parte di incrementi economici a favore dei lavoratori, che insieme a tutta la parte normativa già definita e discussa nell’ambito dei vari incontri aziendali comporranno il testo dell’accordo che verrà definitivamente sottoscritto a seguito delle assemblee informative, in programma il 19 febbraio, e della consultazione con i lavoratori.

L’accordo siglato ieri prevede in particolare: a) in tema di welfare aziendale la definizione di un «buono carburante» o «buono spesa» a regime del valore di 250 euro annui; b) l’incremento, sempre a regime del Pdr di 150 euro; c) una «una tantum» di 150 euro erogata nel 2015 (di cui una parte in welfare aziendale per utilizzare le opportunità di detassazione presenti); d)2,28 € giornaliere per il cosiddetto «tempo tuta» per un importo individuale 600 (comprensivo di 60 € di incidenza sul premio di Risultato) per tutti i lavoratori interessati (la grande maggioranza); e)L’istituzione, l’incremento e l’allargamento ai lavoratori che ne erano sprovvisti delle indennità di disagio per il lavoro su sabato e domenica, con meccanismi di salvaguardia nei confronti di quanti già godevano di tali indennità, interessati complessivamente oltre 900 dipendenti; f) Incremento della contribuzione aziendale, e del numero dei dipendenti interessati, sull’abbonamento al parcheggio sottostante il campo sportivo nelle adiacenze della Lucchini; g) Altre misure di parificazione (vedasi su trasferta e indennità chiamata).

Da sottolineare sul versante normativo l’incremento delle ore a favore degli Rls, la disponibilità a definire misure di implementazione del programma «Garanzia Giovani» come attenzione alle tematiche territoriali, il rilancio della partecipazione in azienda attraverso incontri specifici su bilancio, politiche di investimento, professionalità dei lavoratori e confronto continuo con la Rsu.

«Una buona soluzione - sottolinea Alessandro Poni, della segreteria bergamasca della Fim Cisl - si è individuata e trovata in merito a numero delle Rsu e del monte ore dei permessi sindacali, soluzione che permette, pur in una azione di revisione degli accordi precedenti del 1990, di garantire l’esercizio e l’agibilità della rappresentanza sindacale aziendale, che continua a rimanere il vero soggetto protagonista delle relazioni industriali in azienda».

«Siamo soddisfatti del risultato raggiunto - dichiara Poni -, a cui abbiamo teso, anche caparbiamente, sin dall’inizio, consapevoli delle difficoltà che la trattativa poneva, sia rispetto agli scenari economici generali e aziendali in profondo cambiamento, sia rispetto ai temi che l’azienda ha posto sul tavolo della trattativa (cambio tuta e riduzione dei permessi sindacali). In tale contesto un accordo non era garantito, e siamo riusciti a determinare un buon accordo, che si innesta su quello precedente, sia sugli aspetti economici che su quelli normativi, mettendo nel contempo l’azienda in grado di avere le condizioni per poter operare nei prossimi anni al consolidamento ed allo sviluppo aziendale, rimanendo punto di riferimento fondamentale per il territorio e per l’occupazione locale».

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