Legler: presidio davanti allo stabilimento di Ponte

Un nutrito gruppo di lavoratori, con bandiere sindacali e striscioni, si è ritrovato davanti ai cancelli della Legler di Ponte San Pietro per manifestare, aderendo allo sciopero di 8 ore proclamato dai sindacati. I lavoratori chiedono «certezze», come era scritto su uno striscione. La crisi dell’azienda, infatti, si protrae da tempo e il futuro è incerto. Il presidio dei lavoratori ha costretto il traffico veicolare a qualche disagio, gestito dalla polizia locale di Ponte.
Il presidio è cominciato poco dopo le 8, questa mattina. Tra i lavoratori i leader sindacali di categoria, per sostenere la richiesta di chiarezza e anche quella relativa allo stipendio di gennaio, non ancora percepito da tanti lavoratori.

«I lavoratori - recita una nota congiunta dei sindacati - non hanno ricevuto l’ultimo stipendio e da mesi vivono in un clima di incertezza, con la Legler indebitata per 43 milioni di euro nei confronti di una finanziaria della Regione Sardegna, la Sfirs. Il Gruppo Legler ha 4 stabilimenti: uno a Ponte San Pietro, quello storico e il più grande, e gli altri 3 in Sardegna, a Macomer, Siniscola e Ottana. Un altro è in costruzione in Marocco e dovrebbe coprire il mercato americano che, al momento, Legler non copre. Gli stabilimenti sardi erano stati forniti al Gruppo grazie a misure agevolate all’insediamento favoriti dalla Regione Sardegna».

«Nel corso del 2006 - prosegue il comunicato - a Ponte San Pietro era stata avviata la procedura di mobilità per 57 persone in gennaio (ma annunciata nel novembre 2005), salite poi ad un totale di 175 in aprile. Raggiunto l’accordo per la Cassa Integrazione Straordinaria a maggio, nei mesi estivi si aspettava la firma del decreto cosiddetto salva-Legler presso il ministero dello Sviluppo economico. A settembre è arrivato un finanziamento di 13 milioni di euro».

Oggi pomeriggio è in programma l’incontro di sindacati di categoria FEMCA-CISL, FILTEA-CGIL e UILTA-UIL, RSU e sindacati confederali con il sindaco di Ponte San Pietro Giuliana Reduzzi.
(16/01/2007)

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