Legler, i lavoratori preparano la protesta

Il sindacato: chiediamo garanzie sulle prospettive di Ponte San Pietro e sugli stipendi arretrati La prima manifestazione decisa per martedì. La crisi sarà affrontata in commissione regionale

I lavoratori della Legler di Ponte San Pietro hanno deciso di mobilitarsi. La prima manifestazione di protesta sarà martedì: i lavoratori chiedono garanzie sul futuro dell’azienda e sul pagamento degli stipendi arretrati. È questo il risultato dell’assemblea tenutasi ieri pomeriggio. I dipendenti, 480 in tutto, hanno partecipato in massa, nonostante ieri l’attività fosse ferma, in un clima di forte preoccupazione.

In precedenza i rappresentanti dei lavoratori avevano incontrato l’azienda per capire gli sviluppi degli ultimi giorni. Lunedì, infatti, è stato raggiunto un accordo tra gli azionisti Legler e la Sfirs, la finanziaria della Regione Sardegna, per dare corso al piano di ricapitalizzazione, con la conversione in capitale dei crediti vantati da Sfirs, che quindi diventerebbe azionista di riferimento del gruppo tessile.

L’operazione, condizionata al sostegno finanziario da parte di Intesa San Paolo, dovrà essere perfezionata nella prossima assemblea straordinaria dei soci. In attesa del nuovo piano industriale, la ricapitalizzazione garantirebbe la continuità produttiva del gruppo che, oltre allo stabilimento di Ponte, ha tre fabbriche in Sardegna, con 825 lavoratori.

In assemblea, il sindacato, rappresentato non solo dalle categorie ma anche dai vertici provinciali di Cgil, Cisl e Uil, ha illustrato i termini dell’operazione, ponendo comunque l’accento su due questioni che rimangono aperte: le prospettive dello stabilimento di Ponte San Pietro e le garanzie sul pagamento degli stipendi. (16/03/2007)

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