Economia / Bergamo Città
Martedì 05 Maggio 2009
Le novità di «Piscina & Natura»
Ora ci sono i laghetti da bagno
Cloro in piscina addio: alla depurazione naturale dell'acqua ci pensano piante acquatiche e ghiaie. Si chiamano bio-piscine, hanno acque limpide e, tra ninfee e fior di loto, promettono, grazie anche alla presenza di piccoli animali, un'esperienza di immersione nella natura. «È un ecosistema acquatico che ricrea la spontaneità di un laghetto naturale, con piante fiorite in ogni stagione» spiega Maurizio Vegini, uno dei titolari di Piscine&Natura srl di Bergamo.
La società di via Cifrondi è una delle pochissime aziende in Italia che progetta e produce questo tipo di piscine già molto diffuse nel centro Europa: di questa sorta di laghetti balneabili, ad esempio, in Austria ne sono stati censiti 20 mila. La società bergamasca già ne ha realizzati diversi all'interno di case private, aziende, villaggi turistici e agriturismo. «Le piscine naturali - aggiunge Vegini, agronomo, che in azienda si occupa degli aspetti tecnici e gestionali - ricreano un ambiente biologicamente vivo ed equilibrato. Con la presenza di piante acquatiche e microrganismi tra le ghiaie si instaurano meccanismi naturali di filtrazione dell'acqua e di depurazione, la cosiddetta fitodepurazione».
Queste distese d'acqua cangianti nei colori, secondo l'azienda, rappresentano «un'alternativa bio-sostenibile ed ecologica alla piscina tradizionale, soprattutto in contesti con forti esigenze di conservazione ambientale». La Piscine&Natura - società partecipata dallo studio di progettazione di giardini e architettura del paesaggio Gpt di Bergamo e dall'impresa di costruzioni e giardinaggio Litta srl di Milano - è nata nel gennaio 2008 e ha chiuso il primo anno di attività con un fatturato di 250 mila euro. «È un'attività di nicchia ma che si sta sviluppando velocemente. Nel 2009 contiamo di raddoppiare i risultati raggiunti l'anno scorso» dice Vegini.
Attualmente lo studio Gpt conta 9 dipendenti e 200 l'impresa Litta. Le due realtà specializzate rispettivamente nel campo della progettazione e della costruzione hanno fatto squadra mettendo a disposizione competenze e forze lavoro. Alternativamente, infatti, una parte dei dipendenti di una e dell'altra società si dedica alla realizzazione delle bio-piscine.
La società può contare su un'equipe di architetti e agronomi, tra cui Lucia Nusiner a capo della progettazione delle piscine. La biopiscina viene realizzata in base alle esigenze del cliente e, a differenza di quella tradizionale che in inverno viene svuotata o coperta da un telone, viene «goduta» piena tutto l'anno. La manutenzione non richiede attenzioni particolari. Così come per una piscina tradizionale, la pulizia viene gestita attraverso l'impiego di robot. Ma se in queste ultime l'obiettivo è quello di creare un ambiente il più possibile sterile attraverso l'impiego di prodotti chimici, le piscine naturali offrono un ambiente biologicamente «vivo»: nelle bio-piscine si instaura in tempi variabili una comunità micro e macro biologica. Sono piscine destinate ad una fascia alta di clientela. Per farsi un'idea: quella di 125 metri quadrati costruita come modello nel giardino dell'azienda supera i 70 mila euro.
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