Le aziende straniere puntano sull’Italia
Ma la spesa per investimenti è calata

Nel 2014 le imprese straniere nel 2014 hanno creduto nel sistema economico italiano e sono tornate ad investire segnando un +9,5 miliardi rispetto al 2013, con un incremento in percentuale di 3,5 punti.

Il dato è della Cgia di Mestre e riguarda l’indice Ide (Investimenti diretti esteri) sulla base degli elementi forniti dall’Unctad (Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo). Dato positivo che, però, si «scontra» con quello di ImpresaLavoro, secondo cui dal 2010 al 2014 la spesa per investimenti è complessivamente calata 48,7 miliardi. Di 9,1 miliardi solo nel 2013 e 2014.

Per la Cgia, che si concentra solo sugli investimenti esteri, nessun altro Paese ha conseguito un dato migliore tra tutte le nazioni dell’area euro: solo l’Italia, la Slovenia (+3,5%) e la Finlandia (+2,2%) hanno conseguito un risultato positivo.

Ma per la Cgia, sebbene i dati relativi al flusso in entrata presentino un segno più, la situazione dello stock degli Ide in percentuale sul Pil italiano rimane allarmante, fermandosi ad un 17,4%, anche nel 2014, tanto che, come è avvenuto dall’inizio della crisi, l’Italia è in coda alla graduatoria europea. Solo la Grecia registra una situazione peggiore della nostra (8,5%).

Lo scorso anno, sempre secondo la Cgia, i principali Paesi di provenienza dei flussi in entrata in Italia sono stati il Lussemburgo (39% del totale), la Francia (20,8% del totale) e il Belgio (12,4% del totale).

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